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Tutti in classe, ma troppe le assenze di prof e presidi

Ultime pulizie per oggi, primo giorno di scuola quando oltre 110mila studenti veronesi torneranno in classe
Ultime pulizie per oggi, primo giorno di scuola quando oltre 110mila studenti veronesi torneranno in classe
Ultime pulizie per oggi, primo giorno di scuola quando oltre 110mila studenti veronesi torneranno in classe
Ultime pulizie per oggi, primo giorno di scuola quando oltre 110mila studenti veronesi torneranno in classe

Oggi tornano sui banchi 110.487 studenti veronesi, ma nelle scuole di città e provincia mancano all’appello quasi 800 docenti e più di 200 fra dirigenti, amministrativi, tecnici e ausiliari. La scuola veronese fa i conti con i tanti nodi della stagione: carenze di personale, pochi presidi, caso vaccini, nuove e vecchie sedi.Preoccupano i vuoti d’organico che a lezioni iniziate non sono ancora stati risolti. «Sommando le cattedre scoperte ai posti vacanti nelle segreterie e fra le fila degli Ata, gli istituti veronesi difettano di un migliaio di lavoratori» spiega il segretario provinciale di Cisl Scuola Alessio Rebonato. Mancano 280 maestre per i bambini dai 3 ai dieci anni. Alle scuole dell’infanzia restano da assegnare i residui orari e 92 posti di sostegno; alle primarie, cento cattedre di posto comune e 93 di sostegno. E questo «nonostante la querelle dei diplomati magistrali (abilitati o meno all’insegnamento in pianta stabile?, ndr). Ciò vuol dire che i laureati in Scienze della formazione primaria non sono comunque sufficienti a coprire tutte le esigenze». Nelle scuole secondarie di primo grado bisogna trovare 330 insegnanti, di cui 170 di sostegno. Alle superiori 162, fra cui 35 di sostegno. Sul totale delle cattedre ancora libere, più della metà sono di sostegno. Su questo fronte i posti attivati sono in totale 1.733, ne sono stati coperti 1.528 di cui 620 con docenti privi del titolo. «Manca la volontà politica di attivare corsi di specializzazione e a farne le spese sono gli alunni con disabilità, concentrati soprattutto nel primo ciclo di istruzione» e in costante aumento. Sono 3.554, 123 in più dell’anno scorso, in controtendenza rispetto al calo complessivo degli studenti che sono 500 in meno. Al via la caccia ai supplenti, ma anche al resto del personale necessario a mandare avanti le scuole. Mancano 7 Dsga, i direttori dei servizi generali e amministrativi che ricoprono un ruolo chiave per l’organizzazione delle segreterie, la contabilità e la gestione dei dipendenti. Fra gli istituti scoperti ci sono gli Ic 19 e Santa Croce, dove manca pure il preside titolare. Rimangono poi da assumere 125 tecnici amministrativi, 32 assistenti tecnici e un sessantina di collaboratori scolastici che servono a garantire il regolare funzionamento dei plessi scolastici. Perché quelli, nonostante la diminuzione degli iscritti, a Verona ci sono ancora tutti. I posti in palio verranno coperti con contratti a termine. Alla conta mancano anche 39 presidi. Per cui altrettante scuole sono state affidate a un reggente, cioè un dirigente scolastico «in prestito» che si accolla un’altra sede per un anno a fronte di un indennizzo di poche centinaia di euro al mese. E 36 sono istituti comprensivi «dove la complessità organizzativa è altissima per via del coesistere di più plessi» dall’infanzia alle medie. È emergenza spazi. Mancano aule in quei licei e istituti superiori che hanno registrato un aumento esponenziale di iscrizioni. In città il liceo artistico, il Montanari, il Marconi, il Messedaglia, il Copernico-Pasoli, il Galilei e il Ferraris-Fermi. Ai dirigenti la Provincia, che è proprietaria degli immobili, ha intimato di bloccare le iscrizioni per l'anno scolastico 2019/20, perché non c'è possibilità di investire per ricavare nuove aule: si cercherà di ragionare sugli accorpamenti. Infine, in questi giorni asili e scuole materne fanno i conti con l’obbligo delle vaccinazioni: la linea del Comune è severa, chi non è in regola resta fuori dalla classe. •

Laura Perina

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