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Tutti gli eletti nel 2012
decadono, il Consiglio
si riunirà entro il 17 luglio

L’aula del Consiglio comunale
L’aula del Consiglio comunale
L’aula del Consiglio comunale
L’aula del Consiglio comunale

Federico Sboarina oggi verrà proclamato dodicesimo sindaco di Verona dal dopoguerra. L’Ufficio elettorale centrale, presieduto dal magistrato Francesco Bartolotti, questa mattina concluderà infatti il lavoro di convalida degli eletti al Consiglio comunale. Quindi, nella giornata di oggi decadono sia il sindaco uscente Flavio Tosi che tutti gli altri eletti alle amministrative del 2012, sia in Consiglio comunale sia nelle otto circoscrizioni.

Da oggi ci saranno dieci giorni di tempo per convocare il nuovo Consiglio. Entro il 17 luglio, quindi, l’aula Gozzi di Palazzo Barbieri dovrà riunirsi per la prima volta con i nuovi componenti eletti nel primo turno delle amministrative dello scorso 11 giugno. Durante questa prima seduta il sindaco eletto dovrà presentare la sua Giunta, i cui componenti saranno resi noti entro il 12 luglio.

La maggioranza in Consiglio comunale sarà formata da 23 componenti, compreso il sindaco Sboarina, ai quali si aggiungerà Michele Croce, ex candidato sindaco di Verona Pulita che ha stretto un accordo con la coalizione di Sboarina, pur senza apparentarsi. Della maggioranza faranno parte 11 consiglieri di Battiti, sette della Lega Nord, due di Fratelli d’Italia e due di Forza Italia, per un totale di 22 a cui si aggiungeranno appunto Croce e lo stesso Sboarina.

Nei banchi dell’opposizione siederanno invece 13 consiglieri vale a dire i candidati sindaci sconfitti Patrizia Bisinella (area Tosi), Orietta Salemi - consigliera regionale del Pd, che però si dimetterà lasciando il posto a Stefano Vallani, consigliere uscente - quindi Michele Bertucco (Sinistra in Comune e Verona in Comune) e Alessandro Gennari (Movimento 5 Stelle) e altri 9 consiglieri delle varie liste a loro collegati.

Prossimamente verranno convocati anche i Consigli delle otto circoscrizioni cittadine, i cui componenti pure sono stati eletti l’11 giugno. I Consigli stessi dovranno a loro volta votare i presidenti, sulla base di maggioranze che si andranno costituendo fra le forze politiche.

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