<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Turismo e trasporti, asse Verona-Venezia

Turismo, infrastrutture, sicurezza, immigrazione: asse Verona-Venezia. C’è un centrodestra di amministratori che, pur con connotazioni politiche diverse e allargate anche a esperienze civiche e imprenditoriali, si parla e lascia ipotizzare intese future. A livello locale e nazionale. Tanto più in vista delle elezioni amministrative di Verona dell’anno prossimo. Verso le quali stanno emergendo nuovi scenari. In particolare nel centrodestra, come la ripresa di contatti fra il sindaco Flavio Tosi e l’ala di Forza Italia dei fratelli Alberto e Massimo Giorgetti. E su un livello più alto l’iniziativa di Stefano Parisi, l’imprenditore che ha lanciato una proposta di centrodestra moderato, partendo da Forza Italia ma allargato alla cosiddetta società civile.

Ma questo asse, anzitutto, parte da Tosi e dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ospite della manifestazione del Fare!, il partito di Tosi, che proseguirà oggi e si concluderà domani, a Porta Palio, con incontri e dibattiti, aperti a tutti. «Verona e Venezia sono città importanti per il Veneto e per l’Italia, anzitutto per il turismo, e per questo puntiamo a collaborazioni, nell’interesse dei territori», dice Tosi, che sulle diverse maggioranze politiche di lui e di Brugnaro, con il quale peraltro ha un solido rapporto, dice: «Brugnaro non è targato centrodestra, ma lavora nell’interesse della sua città e dei veneziani».

Ed è lo stesso Brugnaro, imprenditore - che ha partecipato al dibattito, moderato dall’avvocato Davide Rossi, a cui sarebbe dovuto intervenire anche il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, fermato in auto nel Trevigiano, in coda per un incidente - a sottolineare la necessità di mettere in rete le città. «C’è un asse Trieste-Venezia-Verona consolidato e si dovrà cominciare ad allargare i binari ferroviari in direzione Padova-Verona, per poi collegarsi meglio al Brennero», dice. «Bisogna allearsi e battersi per rendere più efficiente lo Stato». Sul fronte del referendum sulla riforma costituzionale, Tosi e Brugnaro hanno posizioni leggermente diverse. Il sindaco scaligero è per il Sì, senza tentennamenti: «Il referendum sarà decisivo per il Paese, non per una parte politica lo l’altra. Perché se vince il No ci rimetterà l’Italia. D’altra parte, i richiami di Germania e Usa a noi non sono ingerenza, ma sono un invito a non perdere l’ultimo treno per le riforme». Brugnaro è invece fra gli indecisi, «anche se l’importante è non dividere l’Italia».

Sul progetto di Parisi Tosi è attendista. «Berlusconi usa la strategia di smarcarsi dall’esuberanza di Salvini e impone la sua leadership su un fronte più ampio», dice. «Lui sta gettando un ponte di dialogo verso Renzi, basato sul buon senso, e intanto manda avanti Parisi, in attesa magari di ritornare in gioco lui». Alla convention di Parisi erano andati, comunque, diversi tosiani.

Tosi chiarisce anche il caso della nomina del futuro sovrintendente della Fondazione Arena, dopo il commissario Carlo Fuortes. «Si applicherà la legge. Prima verrà nominato il Consiglio di indirizzo, di cui faranno parte esponenti di soci Comune, Ministero, Camera di Commercio. Poi si nominerà il sovrintendente, condiviso con il ministero».

Enrico Giardini

Suggerimenti