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«Troppi tagli, il sistema rischia l’insostenibilità»

Il nuovo presidente dell’Ordine dei medici Carlo Rugiu FOTO MARCHIORI
Il nuovo presidente dell’Ordine dei medici Carlo Rugiu FOTO MARCHIORI
Il nuovo presidente dell’Ordine dei medici Carlo Rugiu FOTO MARCHIORI
Il nuovo presidente dell’Ordine dei medici Carlo Rugiu FOTO MARCHIORI

Elena Cardinali Cambio ai vertici dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Verona. Il nuovo presidente, eletto ai primi di dicembre per il triennio 2018-2020, è il dottor Carlo Rugiu, 62 anni, nefrologo, in servizio alla Divisione di Nefrologia e Dialisi dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata, già vicepresidente dell’Ordine, che subentra al dottor Roberto Mora. Il nuovo vicepresidente è il dottor Lucio Cordioli, segretario il dottor Fabio Marchioretto e tesoriere la dottoressa Caterina Pastori. L’Ordine a Verona conta 6.200 iscritti. La nomina del dottor Rugiu è arrivata in mezzo a due scioperi del settore sanitario, quello dei medici di famiglia, revocato appena l’altra sera dopo l’intesa firmata con la Regione, e quello appena iniziato dei medici ospedalieri. «Un momento delicato per la Sanità locale e nazionale, con alcune questioni risolte e altre su cui bisognerà riflettere parecchio», commenta il dottor Rugiu. «Per quanto riguarda i medici di medicina generale, sono soddisfatto dell’intesa raggiunta, anche se alcune criticità restano. Però aver scongiurato gli altri 81 giorni di sciopero previsti è un buon risultato per i cittadini perchè si va a salvaguardare un servizio fondamentale. Ma sono anche contento che si siano focalizzate delle questioni l’attuazione del fascicolo sanitario elettronico, le Medicine di gruppo, per le quali sarà modificata la normativa, e la creazione della commissione regionale permanente per il monitoraggio, l’interpretazione e l’indirizzo delle norme inerenti le case di riposo. Inoltre è stato riaperto il bando per la nomina del nuovo preside della Scuola di specializzazione di Medicina generale, vacante da due anni». La protesta dei medici ospedalieri, attuata a livello nazionale e da tutte le sigle sindacali, con l’avallo dello stesso ministro alla Sanità Beatrice Lorenzin, «è un grido d’allarme per il definanziamento del Servizio sanitario regionale», precisa il dottor Rugiu. «È la tredicesima legge finanziaria consecutiva che contempla un taglio lineare delle spese. Così si rischia la dequalificazione del personale medico. Bisogna ricordare che il Italia la spesa sanitaria è pari al 6.5 per cento del Pil, la più bassa in Europa. Ora si sta mettendo a rischio la sostenibilità stessa del sistema sanitario. E non si parla nemmeno di rinnovo del contratto di lavoro, fermo al 2010, nè del riconoscimento del carattere usurante del lavoro del medico. Intanto c’è il blocco del turn over e delle assunzioni. Di questo passo avremo sempre meno medici negli ospedali e molti professionisti disoccupati. Così i giovani finiranno per prendere la strada dell’estero». Programmi per l’Ordine provinciale? «Vorrei che fosse un mediatore tra l’Azienda ospedaliera e l’Ulss 9 Scaligera su tante questioni, e anche che fosse sempre più la casa dei medici, non solo per questioni burocratiche ma come luogo di formazione. Inoltre vogliamo collaborare con le istituzioni per la campagne di prevenzione ed educazione alla salute». •

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