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Treni e stazioni, c’è il piano sicurezza

Controlli della polizia ferroviaria alla  stazione di Porta Nuova a Verona
Controlli della polizia ferroviaria alla stazione di Porta Nuova a Verona
Controlli della polizia ferroviaria alla  stazione di Porta Nuova a Verona
Controlli della polizia ferroviaria alla stazione di Porta Nuova a Verona

Gang di ragazzini ubriachi che spintonano e umiliano i passeggeri di un vagone in zona Castelfranco Veneto. Sulla linea del Brennero quattro aggressioni in 15 giorni, il mese scorso, nei confronti del personale di controllo, raggiunto da pugni al volto, minacce e ingiurie, che hanno portato gli addetti del gruppo Fs a incrociare le braccia.

E poi ancora, treni con convogli separati, dove non è possibile passare dal «vagone» anteriore a quello posteriore, e viceversa: una potenziale «trappola» in caso di emergenza, soprattutto nelle ore serali e soprattutto per i passeggeri più vulnerabili, come anziani e donne che viaggiano sole.

SQUADRE ANTI-EVASIONE. Episodi e situazioni che hanno portato Ferrovie dello Stato a correre ai ripari, rinforzando le misure di sicurezza a tutela dei passeggeri e dei controllori, esposti ogni giorno ai pericoli che corrono sulle rotaie. Sono già operative cinque squadre anti-evasione, composte da cinque-sei addetti, che monitorano la situazione sia sui treni, sia nelle stazioni più frequentate e «a rischio», come ad esempio Verona, San Bonifacio e Trento.

Il personale, già a terra, si occupa di controllare se il passeggero ha con sé il biglietto o meno, evitando in quest’ultimo caso di farlo salire. Non sempre, però, questo è possibile. Perché, come capita spesso per la tratta Verona-Bolzano, alcuni viaggiatori giocano d’anticipo e acquistano il biglietto per la prima stazione, Domegliara, in modo da poterlo esibire ai controllori e salire sul convoglio, per poi proseguire (dunque senza alcun titolo) fino a Trento o a Bolzano. Spesso, quindi, è capitato che si verificassero parapiglia proprio nelle piccole stazioni più prossime a Porta Nuova: talvolta gli agenti della polizia ferroviaria sono intervenuti a supporto degli addetti di Fs, mentre in altre occasioni, i controllori se la sono dovuta vedere da soli in un crescendo di tensione all’interno del treno.

I TORNELLI. L’altra misura di sicurezza che le Ferrovie dello Stato stanno mettendo a punto è il progetto Tornelli 2.0, che ne prevede l’installazione in 620 stazioni da qui al 2026. Entro il 2017, in particolare, è programmata l’implementazione di tornelli con annesso sistema di videosorveglianza nelle stazioni di Isola della Scala e Peschiera, nel territorio veronese, oltre che in diverse altre nelle province vicine. Verona Porta Nuova, al momento, dovrà attendere ancora un po’ per due ordini di ragioni: l’elevato afflusso di passeggeri, che potrebbe creare problemi nella gestione dei tornelli, e poi i vincoli a cui la stazione scaligera è soggetta, legati alla tutela della Sovrintendenza ai beni culturali.

LA POLFER. Ieri Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, ha ringraziato le forze dell’ordine, che sono riusciti a identificare i componenti della gang di Castelfranco Veneto. Una presenza, quella della polizia ferroviaria, fondamentale per garantire sicurezza a viaggiatori e personale Fs.

«Fino al 15 settembre sono state tre le aggressioni a personale viaggiante con rilievo penale, perché il 95 per cento delle aggressioni sono verbali», spiega il dirigente del Compartimento di polizia ferroviaria Gianluigi Rispoli. «Dentro e fuori la stazione capita che avvengano episodi di furti di zainetti e di valigie, oppure all’interno degli esercizi commerciali», conclude Rispoli. «Ma, oltre alla nostra sorveglianza, nella stazione di Porta Nuova ci sono un centinaio di telecamere e la situazione nel complesso è sotto controllo».M.TR.

Manuela Trevisani

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