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Tre rapine in due farmacie
Ma viene tradito dagli occhi

Il maresciallo Garofalo con il tenente Perazzolo DIENNE FOTO
Il maresciallo Garofalo con il tenente Perazzolo DIENNE FOTO
Il maresciallo Garofalo con il tenente Perazzolo DIENNE FOTO
Il maresciallo Garofalo con il tenente Perazzolo DIENNE FOTO

Il modo di camminare, un po’ goffo, la corporatura massiccia e, elemento in contrasto, gli occhi piccoli, a fessura. E proprio gli occhi, l’unica parte del corpo visibile (nelle prime due rapine infatti le telecamere della farmacia di Borgo Nuovo hanno ripreso l’autore del colpo) sono stati il punto di partenza, quello che poi ha permesso ai carabinieri di San Massimo, di identificare il rapinatore seriale delle farmacie. Tre colpi, a distanza di una settimana l’uno dall’altro, che si sono tradotti per Stefano Cannalire, 54 anni, in un’ordinanza di custodia agli arresti domiciliari.

Tre rapine, modalità simili e alcune caratteristiche che hanno indotto i carabinieri a concentrare le ricerche sulle persone «note».

Ed è stato soprattutto grazie all’attività di controllo costante del territorio e alla conoscenza che i comandanti di stazione, in questo caso Vito Garofalo, hanno degli abitanti del quartiere a far sì che il cinquantenne venisse identificato, interrogato (alla presenza del difensore) e poi arrestato. E che fosse residente in zona era risultato quasi scontato visto che si muoveva in bicicletta.

Il primo colpo fu messo a segno nella farmacia comunale di Borgo Nuovo il 20 dicembre scorso quando un uomo, completamente travisato e vestito di nero, indossava un anonimo piumino senza maniche (ed è emerso che aveva nascosto il logo della marca con del nastro adesivo nero), impugnando una pistola giocattolo, intimò alla farmacista di mettere l’intero incasso (570 euro) in un sacchetto di plastica. Non toccò nulla e uscì correndo.

Una settimana dopo, il 28, Cannalire entrò nella medesima farmacia: il logo era stato coperto con nastro adesivo rosso e dai pantaloni della tuta della Adidas erano «sparite» le tre strisce bianche, estrasse un taglierino e fece la medesima richiesta: in quell’occasione la dottoressa mise nel sacchetto 360 euro e lui se ne andò.

Il terzo colpo è del 2 gennaio, ma nella farmacia della Croce Bianca in via Stanga: anche in quell’occasione aveva mostrato il taglierino, nel sacchetto finirono i 610 euro dell’incasso ma quando uscì fu inseguito dal farmacista. Cannalire era in bicicletta, fu raggiunto e strattonato tant’è che finì per terra. Fu in quell’occasione che insultò il medico, disse di lasciarlo in pace e scappò. Gli occhi a fessura, la stazza e l’accento veronese oltre al fatto che si muoveva in bici (segnale che non abitava lontano dalle farmacie) sono stati i primi indizi: i carabinieri di san Massimo insieme ai colleghi del nucleo investigativo sono partiti da lì.

Riguardando i filmati notarono che Cannalire, noto per un precedente datato, il 27 dicembre era entrato nella farmacia, quella che avrebbe rapinato l’indomani, per acquistare un medicinale. Il 16 gennaio è stata effettuata una perquisizione domiciliare, sono state trovate le due paia di scarpe indossate dal rapinatore, il giubbino lo aveva gettato in uno dei cassoni della Caritas (dove è stato poi trovato). Interrogato con l’assistenza del difensore, ha ammesso i colpi. La richiesta di misura e l’emissione di un’ordinanza di custodia sono stati l’epilogo.F.M.

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