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Traforo, il Tar chiude la partita
E la Giunta cerca l’alternativa

Una fotosimulazione dell’ingresso del traforo delle Torricelle vicino a Poiano
Una fotosimulazione dell’ingresso del traforo delle Torricelle vicino a Poiano
Una fotosimulazione dell’ingresso del traforo delle Torricelle vicino a Poiano
Una fotosimulazione dell’ingresso del traforo delle Torricelle vicino a Poiano

Traforo delle Torricelle, ultimo capitolo. A scrivere la parola fine è il Tar del Veneto che ha respinto il ricorso della Technital, capofila dell’associazione temporanea di imprese, e ritenuto legittimi tutti i provvedimenti dei dirigenti comunali, che lo scorso 7 aprile avevano dichiarato la decadenza dell’Ati dall’aggiudicazione definitiva del project financing, in quanto ritenuta priva dei requisiti tecnico-economici-finanziari per realizzare l’opera, che era stata una bandiera dell’amministrazione di Flavio Tosi e dell’allora super assessore alla mobilità e alle infrastrutture Enrico Corsi. La sentenza è stata pubblicata ieri e adesso il Comune potrà procedere all’escussione della polizza fideiussoria, rilasciata all’epoca da Finworld spa per conto di Technital, dell’importo di 8.020.803 euro.

«La sentenza del Tar Veneto conferma quanto già avevamo individuato dai documenti del Traforo al nostro insediamento», commenta l’assessore ai Lavori pubblici, Luca Zanotto. «Si conferma la legittimità dei provvedimenti adottati dagli uffici comunali sull’inefficacia dell’Ati. Ribadisco però», chiarisce l’assessore, «che per questa Amministrazione il passaggio a nord della città è importante, adesso si tratta di non perdere altro tempo e pensare a una soluzione compatibile con le indicazioni che emergeranno dal Pums, il Piano urbano per la mobilità sostenibile».

Esprime soddisfazione per il pronunciamento del giudice amministrativo anche Stefano Casali, consigliere regionale ed esponente di Verona Domani. «Sono lieto», afferma, «che il Tar abbia confermato la bontà tecnico amministrativa delle valutazioni dei dirigenti del Comune, la cui preparazione e competenza è un valore per tutti i cittadini». E aggiunge: «Qualcuno imprudentemente, ed elettoralmente, vendeva per fattibile un progetto insostenibile e ora, senza perdere tempo, si trovi la soluzione giusta per il passante nord».

Non si meravigliano per l’esito del contenzioso Michele Bertucco, capogruppo di Verona e Sinistra in Comune e Alberto Sperotto, consigliere seconda circoscrizione. «Come sosteniamo da mesi, anche il Tar ha giudicato infondata l’interpretazione di Technital secondo cui i dirigenti avrebbero fatto di tutto per affondare il project. Al contrario, scrive il Tar, una volta constatata la non bancabilità del progetto, verificato il mancato possesso dei requisiti del concessionario, il Comune doveva necessariamente dichiarare la decadenza dell’aggiudicazione definitiva». E concludono: «Ora Technital saldi il conto, la Giunta reinvesti gli otto milioni in opere utili alla mobilità cittadina e si abbandoni ogni idea di sviluppo autostradale, ricetta fallimentare ci ha già fatto perdere 10 anni. Si guardi alla mobilità sostenibile, vincente rispetto all’automobile in tutti i Paesi europei che ci hanno creduto e investito».E.S.

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