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Traffico, traforo, filobus: chi ha la soluzione?

Traffico in Valpantena: traforo sì o no? Corto o lungo?
Traffico in Valpantena: traforo sì o no? Corto o lungo?
Traffico in Valpantena: traforo sì o no? Corto o lungo?
Traffico in Valpantena: traforo sì o no? Corto o lungo?

Mobilità, parcheggi, sì o no al passante nord con traforo delle Torricelle, filobus utile o inutile. Che cosa intendono fare i candidati sindaco, se saranno eletti, per risolvere uno dei veri nodi della vita della città, dal centro storico alla periferia?

«Verona», afferma Orietta Salemi, candidata del centrosinistra, «ha bisogno di un vero piano della mobilità urbana che parta dalla soluzione dei nodi critici: a Verona sud, in particolare, e la variante alla statale 12 che non può più attendere. Servono una vera regolamentazione dell’accesso al centro, un sistema di parcheggi con navette dedicate, la soluzione delle incertezze sul filobus e il potenziamento del trasporto pubblico e delle piste ciclabili. Solo dopo aver risolto tali criticità, anche nell’ottica di una maggiore sicurezza stradale, si può parlare di traforo ma non l’opera faraonica attuale che, così come proposta, non è economicamente sostenibile».

Federico Sboarina, candidato del centrodestra, oltre ai parcheggi scambiatori, promuove «una mobilità alternativa all’uso delle auto private. In generale potenziare il servizio di trasporto pubblico, creare più corsie preferenziali, estendere anche ai quartieri il bike sharing, che io creai quando ero assessore all’ambiente, e poi investire sulle piste ciclabili. Serve, però, una strategia globale sulla città, su questo fronte. Il traforo delle Torricelle? Quello di cui si è parlato sinora è morto, anche il problema del passaggio a nord della città resta. Io», aggiunge, «sono contrario a implementare la tangenziale sud, perché Verona sud sta già subendo troppo, con autostrade e centri commerciali. Bisogna, dunque, aggiornare gli studi sul traffico e poi si valuta».

Per Marco Giorlo di Tuttocambia, «il filobus da 24 metri, in una città piccola come Verona, con strade strette, è un’idea superata, lo sa anche Tosi. Pensiamo a viale Spolverini a Borgo Venezia o alla rotonda per l’Esselunga in zona Fiera...Come si fa a passare? Meglio», esclama, «un trasporto snello su monorotaia come a Padova, con vagoni elettrici, veloci, maneggevoli e di piccole dimensioni in grado di muoversi anche in centro storico. E poi farei ciclabili al posto degli stalli blu». Il Traforo? «Per prima cosa farei un referendum e se i cittadini sono favorevoli non può essere che un’opera così sia ostaggio di comitati, il cui scopo, abbiamo visto, è di candidare con la sinistra i loro esponenti».

Patrizia Bisinella, dell’area tosiana promuove l’amministrazione Tosi, «che dopo 30 anni di attesa, ha finalmente avviato i cantieri del filobus, la grande opera che snellirà in modo importante la viabilità di Verona. A questo si aggiungono un parco autobus completamente rinnovato con corse comode e mezzi poco inquinanti e una rete di piste ciclabili che collegano al centro attraversando i quartieri. Ovviamente», sottolinea, «non basta: il nostro obiettivo, unica vera soluzione per risolvere gli annosi problemi di traffico è il traforo, al quale è già stato assegnato un contributo di 53 milioni dall’A4 e sul quale una cordata di imprese ha già vinto una gara nel 2013. Realizzare quest’opera che completi l’anello circonvallatorio della città è per me una priorità irrinunciabile».

Interviene anche Filippo Grigolini, del Popolo della Famiglia. «Urge», sostiene, «una revisione generale della mobilità pubblica e privata dopo anni di mancata pianificazione». E annuncia «una revisione drastica della politica tariffaria per incentivare l’utilizzo dell’autobus da parte delle famiglie con una proporzionalità rispetto alla dimensione del nucleo». Il traforo? «La salvaguardia della salute delle famiglie della parte nord della città come quelle a sud», fa sapere Grigolini, «ci sta molto a cuore. Il passante lungo a nord, al 100 per cento sotto le Torricelle, unitamente a quello breve per soli residenti, sarà al centro di un tavolo di lavoro per il reperimento delle risorse necessarie in sede nazionale e non solo». Il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, Alessandro Gennari, propone «il car pooling, coinvolgendo i mobility manager delle aziende e anche del Comune, una mobilità alternativa, con l’anello di 32 chilometri di piste cicilabili attorno alla città, e comunque eliminare il più possibile le auto dalla città. È necessario però un Piano urbano della mobilità e uno della mobilità sostenibile», aggiunge, «e solo con dati recenti si potrà capire come intervenire in maniera precisa. Il traforo, comunque, non serve a nulla».

Per Michele Bertucco, Sinistre e civiche, «dal punto di vista amministrativo per prima cosa bisogna lavorare sul piano generale del traffico, sul piano della mobilità sostenibile, sul piano della ciclabilità e dei parcheggi e, con l’Atv, studiare come ampliare il trasporto pubblico, ora usato dall’8 per cento degli utenti, mentre a muoversi sulle due ruote è solo il 9 per cento. Il filobus? Non è la scelta migliore, ma ci sono un mutuo acceso e un finanziamento pubblico... Sicuramente va migliorato con maggiori corsie preferenziali. Bisogna poi adottare un sistema di bigliettazione intermodale e fare rete con le ferrovie». Traforo? «In realtà è un’opera autostradale che non risolve alcun problema del traffico cittadino».

E Michele Croce, di Verona Pulita, pure sottolinea la necessità di un «piano urbano della mobilità e di uno della mobilità sostenibile, perché i rilevamenti fatti hanno vent’anni». Interventi? «Subito un parcheggio scambiatore a Verona sud, dove i turisti mettano i loro mezzi, collegato al centro con navette frequenti». Il traforo? «Servono i dati, e poi si capirà come risolvere il problema di traffico di Veronetta e di via Mameli. Lungo, medio, corto? Solo dopo i rilevamenti si capirà».

Per Roberto Bussinello, di CasaPound, «vanno eliminati i grandi attrattori di traffico, come i centri commerciali, e poi bisogna creare parcheggi scambiatori, da collegare al centro con mezzi ecologici. Il traforo non serve, ma soprattutto non si doveva fare». E Willian Dapiran, del Msi-Dn, sostiene invece la necessità di «ampliare la tangenziale sud, facendola arrivare fino a Verona nord. Solo così si fluidifica traffico».

GARA. Rispetto all’articolo uscito ieri sul ricorso al Tar di Technital, il sindaco Tosi precisa che «la gara per il Traforo non è del 2013 ma è stata aggiudicata nel 2013».

Enrico Giardini Enrico Santi

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