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Tosi si rilancia per il governo del Paese

Il sindaco Flavio Tosi alla convention di Fare! ieri a Roma
Il sindaco Flavio Tosi alla convention di Fare! ieri a Roma
Il sindaco Flavio Tosi alla convention di Fare! ieri a Roma
Il sindaco Flavio Tosi alla convention di Fare! ieri a Roma

Enrico Giardini

INVIATO A ROMA

Fare, fare, fare di più. Il refrain è questo, affisso ovunque in cartelloni, magliette gialle, slogan, bandiere e anche in un inno, composto per l'occasione. Si parte da un convinto “sì” al referendum sulla riforme costituzionali, «perché se non passa il Paese è finito e a Renzi va dato atto che sta provando a cambiarlo», dice, passando da leggi sul fronte della sicurezza, «per triplicare le pena e arrivare fino a 15 anni per furti e rapine nelle abitazioni o nei negozi», o per semplificare i processi, fino a dare un sorta di «reddito di cittadinanza agli imprenditori. Inutile dare la cassa integrazione ai lavoratori, o assegnare un contributo a un'impresa in difficoltà, se però mantiene il posto di lavoro o lo crea». E poi regolare e controllare con polso fermo l'immigrazione clandestina e gli ingressi nel Paese, «e chi non ha diritto d'asilo, deve essere espulso».

APPLAUSI vigorosi, dai circa 1.300 militanti e simpatizzanti dalla sua Verona, e poi da Latina, Salerno, Lecce, dalla Brianza, dalla Lombardia, e poi Sicilia, Sardegna, Puglia, per l'assemblea nazionale di Fare!, il partito del sindaco Flavio Tosi, che ne è segretario nazionale. E punta, anche ci andasse senza alleati, alla corsa alla presidenza del Consiglio.

All'Eur, allo Spazio Novecento, un grande edificio ospita militanti e amministratori, con in prima linea quelli di Verona ma anche i senatori di Fare! Patrizia Bisinella, Emanuela Munerato e Raffaella Bellot e i deputati Matteo Bragantini, veronese, Emanuele Prataviera, assente Roberto Caon, e poi consiglieri regionali come i veronesi della Lista Tosi Stefano Casali, Andrea Bassi, Giovanna Negro, veronesi.

TOSI, a due anni dal lancio della sua Fondazione Ricostruiamo il Paese e un anno e mezzo dopo lo strappo con la Lega Nord e dall'espulsione da parte di Matteo Salvini, alza l'asticella. Puntando a governare il Paese, «nell'ambito del centrodestra, con pragmatismo, serietà e coerenza», dice rispondendo dal palco all'intervista della giornalista Cesara Buonamici. «Ma se posso dare una mano concretamente, con la possibilità di cambiare il Paese e per questo sosteniamo il referendum che se passa porta governabilità, ecco allora mi piacerebbe mettermi in gioco per provare a cambiare questo Paese». L'incoronazione a leader arriva dai numerosi militanti. «Di fronte alla riforma costituzionale un centrodestra che dice sì è una forza politica responsabile e costruttivo. Per questo sostengo Tosi», dice Salvatore Barba, di Lecce.

E Tosi lancia il suo manifesto politico, partendo proprio dalla riforme. «Dieci anni fa il centrodestra non seppe fare quella riforma», dice, «e ora Forza Italia, dopo aver votato la nuova riforma e l'Italicum, vota no solo perché ha rotto il patto del Nazareno con Renzi. Ora, in questo Paese siamo di fronte a reazionari e riformisti. I reazionari sono Lega, Forza Italia, la sinistra Pd o il Movimento 5 Stelle, che votano no, e noi e chi vota sì riformisti, perché soltanto così si potrà dare una vera svolta a questo Paese», spiega ancora Tosi. Che auspica anche al servizio del territorio e un'Europa «politica, in grado di contrastare la crisi economica, l'immigrazione indiscriminata e anche il terrorismo».

L'INCORONAZIONE arriva anche da esponenti di movimenti e partiti che dimostrano vicinanza a Fare! O sono già schierati con Tosi, come il Movimento Nuova Repubblica coordinato dal veronese Manfredi Ravetto, «Tosi deve diventare per il suo partito e per il centrodestra come l'amministratore delegato di un'azienda», o Piero Puschiavo, leader di Progetto Nazionale, che ha in prima fila i veronesi Massimo Piubello e Andrea Miglioranzi, che vuole essere «la destra del centrodestra, con leader Flavio Tosi». E poi del Partito liberale, Antonio Pileggi, e di quello Repubblicano, con Franco Torchia.Tosi punta dunque a un centrodestra moderato, riformista, «mentre quello attuale è snaturato dalla deriva di Salvini su temi che non c'entrano più nulla con il federalismo leghista e in questo ha coinvolto anche Berlusconi». «Ora abbiamo un leader e un programma e lo mettiamo in campo», dice Fabio Venturi, presidente dell'Agsm, coordinatore di Fare!. Finisce con il movimento giovanile di Fare! Stretto intorno al leader, sul palco, sulle note dell'inno. Da Verona a Roma a Palermo, pur puntare a Roma, Tosi ci prova.

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