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Tosi: «Motta licenziata perché era imparziale»

«Le motivazioni non reggono, anzi, sono ridicole». Così l’ex sindaco Flavio Tosi stigmatizza il licenziamento da direttore generale dell’Agec Cristina Motta. La decisione del Cda dell’azienda - con Maurizio Ascione, avvocato, in quota Fratelli d’Italia, che però ha votato contro - continua a far discutere. «Motta, ex magistrato e garanzia di competenza, imparzialità e rettitudine, era stata assunta con una regolare selezione pubblica parecchi anni fa, e adesso annullare quel contratto è un evidente abuso» afferma Tosi. E aggiunge: «Dall’alto della sua esperienza si sarebbe opposta a scelte dannose per l’azienda come l’internalizzazione del personale delle mense che costerebbe ad Agec centinaia di migliaia di euro che la renderebbe meno efficiente e competitiva e avrebbe potuto opporsi alla svendita delle farmacie comunali, che sono redditizie, ben gestite e sicuramente possono far gola a qualche imprenditore “amico“. E poi avrebbe potuto dire no alla modifica degli assetti del servizio di onoranze funebri, anche questo di primo livello e dunque molto appetito da qualcuno...». Alberto Bozza, della Lista Tosi, parla di «scelta decisa dal sindaco Sboarina e da Michele Croce di Verona Pulita per appaltare politicamente l’Agec». E l’ex assessore alle partecipate Enrico Toffali sottolinea la valenza politica del voto contrario dell’avvocato Ascione. E si chiede: «Ci hanno messo 7 mesi per capire che c’era un vizio di origine?». Ieri, intanto, l’Agec ha informato che «con il ricevimento odierno della comunicazione da parte della Dottoressa Motta, la sua prestazione di lavoro è cessata con effetto immediato». • E.S.

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