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Tosi: «Ladri liberi, ma inchiesta sullo smog»

L’inchiesta aperta in Procura per accertare eventuali responsabilità dei mancati provvedimenti emergenziali dell’amministrazione comunale per contrastare i picchi di smog di questo inverno, dà lo spunto al sindaco Flavio Tosi per nuove critiche al sistema della giustizia. Per Tosi ci sono «ladri in libertà e inchieste incomprensibili: una Verona kafkiana».

«Dalle cronache della stessa giornata dei media cittadini apprendo contemporaneamente tre cose», dice il sindaco in una nota: «un cittadino italiano che aveva rubato un'auto oltre 6 anni fa e che era fuggito a un posto di blocco dei Carabinieri è stato incredibilmente assolto. Un cittadino libico che si trova a Verona, con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, dopo esser stato arrestato il 6 gennaio per aver compiuto gli ennesimi furti in un paio di negozi, rimesso in libertà ha commesso un altro furto in un negozio venerdì scorso, è stato nuovamente arrestato e rimesso in libertà in attesa di processo con il solo obbligo di firma. Sappiamo tutti che a breve approfitterà di tanto buonismo per delinquere ancora. La Procura della Repubblica di Verona ha aperto un'inchiesta, a mio avviso quantomeno incomprensibile, sulle possibili responsabilità del Comune di Verona per lo smog, come se il sindaco fosse responsabile del meteo della pianura padana e delle sue conseguenze sulle polveri sottili, quando la situazione è peggiore in quasi tutti gli altri Comuni del Nord Italia (Venezia, Padova, Vicenza e Treviso, per limitarsi al Veneto) con numero di sforamenti del limite di Pm10 superiori a quello della nostra città, al di là delle misure adottate».

«Due ladri costantemente in libertà e un Comune indagato perché non piove o non tira vento», conclude Tosi: «non sappiamo cosa pensi in proposito il Presidente del Tribunale di Verona, ma sicuramente credo che i cittadini veronesi nutrano molte perplessità su tali meccanismi kafkiani della Giustizia».

Sul tema smog torna anche il consigliere comunale del Pd Damiano Fermo. E proprio puntando il dito contro l’amministrazione. «Sulla lotta all’inquinamento l’assessore Toffali ha purtroppo ragione», dice: «da lui, dall’ex assessore Corsi o dall’assessore Pisa non ci si poteva attendere molto di più di quel poco, pochissimo, che è stato fatto: buona l’azione di sensibilizzazione nelle scuole, però doveva essere accompagnata dal coraggio di mettere in pratica quanto si predicava ai giovani. Ma ci vuole, appunto, coraggio, preparazione e determinazione, qualità di cui questa amministrazione difetta. Per migliorare le condizioni di Verona e preservare la salute dei cittadini servono i migliori uomini e le migliori donne disponibili, a livello di competenza e visione, una programmazione e un strategia, potenziando l’intermodalità tra auto, treno, bus e bicicletta ovunque sia possibile e con una programmazione urbanistica che non sacrifichi sempre il bene pubblico all’esigenza di far cassa».

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