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LA "CANDIDATURA" DEL SINDACO

Tosi: «L'auspicio?
È poter correre
per il terzo mandato»

Il sindaco Tosi pensa a ricandidarsi
Il sindaco Tosi pensa a ricandidarsi
Il sindaco Tosi pensa a ricandidarsi
Il sindaco Tosi pensa a ricandidarsi

«La squadra amministrativa uscente è compatta, stiamo governando la città da nove anni e quindi ci ripresenteremo con la convinzione di essere ancora i favoriti». Il sindaco Flavio Tosi arriva, sorridente e rilassato insieme alla compagna, le senatrice Patrizia Bisinella, alla serata conclusiva della kermesse «In Palio c’è il Fare!» a Porta Palio. Una tre giorni organizzata da Fare!, il movimento politico di cui è segretario nazionale. Fra i gadget più richiesti ci sono dei vistosi occhiali da sole con montatura gialla, il colore che abbonda nei manifesti del movimento che ha per simbolo un faro.

E con un sorriso sornione Tosi taglia corto sulle indiscrezioni (riportate dal nostro giornale) di una ripresa di dialogo, per ora solo dietro le quinte, con la Forza Italia del duunvirato Massimo Giorgetti - Davide Bendinelli. «In questo momento, ovviamente si dialoga con tutti...». E liquida come «frutto di fantasia» le voci, riportate ieri da un quotidiano nazionale, di un accordo a tre tra Fare!, Forza Italia e addirittura il Pd a favore della candidatura di una personalità esterna, come il presidente del Catullo Paolo Arena o dell’ex parlamentare - e a sua volta ex presidente della Camera di Commercio e dell’aeroporto - Massimo Ferro.

Sul palco si sta parlando del progetto filobus, per ora ancora sulla carta. E alla corsa delle amministrative chi sarà il candidato sindaco dell’amministrazione uscente? «L’auspicio nostro è poter correre per il terzo mandato». Quindi, Tosi un’altra volta. Ma solo se verrà modificata l’attuale legge. «Altrimenti, se non potrò ripresentarmi», osserva, «si penserà a una soluzione alternativa... Ad ogni modo», ribadisce, «partiamo largamente favoriti e non è una nostra idea: sono i veronesi che incontriamo tutti i giorni ad incoraggiarci e ad esprimere apprezzamento per il nostro operato». E sui contatti informali con Forza Italia, partito rappresentato nella sua prima amministrazione di centrodestra, diventata una giunta «monocolore» nel secondo mandato, la risposta è generica. «Ovviamente in questa fase si parla con tutti». Parole che non confermano, ma neppure smentiscono i rumors.

A Porta Palio i militanti espongono i manifesti a favore del sì al referendum sulle riforme costituzionali. Un sì, mettono in chiaro, «di centrodestra» per «dire addio al bicameralismo paritario», per «cancellare poltrone e stipendi», per «garantire stabilità e partecipazione» e per «controllare le Regioni inefficienti». Una battaglia che i tosiani combattono insieme ai «moderati» di Nuovo centrodestra, Udc e Area popolare. A tale proposito, nei giorni scorsi, Tosi aveva partecipato a Benevento, a un meeting sul tema «Sì, le ragioni di una scelta», promosso da Ncd-Campania popolare. Il sindaco di Verona si è poi confrontato sul progetto di riunificazione dei moderati con Antonio Marotta, deputato di Area popolare, Clemente Mastella, sindaco di Benevento, Laura Bianconi, capogruppo di Area popolare al Senato, Ignazio Abrignani, di Ala, Giacomo Portas, segretario dei Moderati e Mauro Libè, vicesegretario nazionale dell’Udc.

E l’esito della consultazione referendaria sulle riforme costituzionali, sottolinea Tosi, rischia di avere ripercussioni pesanti sulle amministrative. Anche sulla scelta del candidato, non solo per fare la «conta» nelle coalizioni. «Tutto si chiarirà entro dicembre, dopo il referendum, in un senso», la possibilità di correre per il terzo mandato, «o nell’altro», correre cioè con un nome alternativo a quello del sindaco uscente.

E spiega: «Se vincerà il sì alle riforme, infatti, si rimetterà mano all’Italicum e in quella sede si potrebbe aprire un ragionamento sul terzo mandato... Se invece vincerà il no lo scenario diventerebbe complicato».

Ma per il momento Tosi ostenta tranquillità. «Per le amministrative, probabilmente», conclude, «si voterà a giugno, quindi c’è ancora tutto il tempo».

Enrico Santi

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