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Tosi e la «Lega azzurra» anti Salvini

Flavio Tosi al suo posto di consigliere comunale dopo 10 anni da sindaco
Flavio Tosi al suo posto di consigliere comunale dopo 10 anni da sindaco
Flavio Tosi al suo posto di consigliere comunale dopo 10 anni da sindaco
Flavio Tosi al suo posto di consigliere comunale dopo 10 anni da sindaco

La «Lega azzurra», un’alleanza di centrodestra non sovranista ma più centrista e quindi anti-Salvini? Tosi con il suo Fare! ci prova, con Berlusconi, che con l’avvocato e senatore forzista padovano Niccolò Ghedini ha già aperto il dialogo, come L’Arena ha riportato la scorsa settimana dopo un incontro a Verona tra i due. Il tutto è proiettato sulle elezioni politiche del 2018. Ma Lega e Forza Italia, a livello locale dicono: non se ne parla. Tanto più perché i due partiti, insieme a Fratelli d’Italia, hanno sostenuto la candidatura a sindaco di Federico Sboarina, vincitore al ballottaggio del 25 giugno su Patrizia Bisinella, senatrice del Fare!, il partito di Flavio Tosi.

L’ex sindaco e ora capogruppo della Lista Tosi a Palazzo Barbieri, comunque, non fa tanto il misterioso. «In Italia il centrodestra è maggioritario», dice Tosi, «e tra l’altro la situazione è cambiata rispetto a un anno fa, quando a contendersi la leadership erano Renzi e Grillo. Ora, invece, il centrodestra ha la serissima possibilità di vincere, alle elezioni, ma va riaggregato».

TOSI, PER QUESTO obiettivo, ha una ricetta: valorizzare il ruolo delle liste civiche e dei movimenti moderati e di centrodestra. «Se guardiamo ai risultati delle recenti elezioni amministrative, Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia non superano insieme il 15 per cento», dice, «mentre hanno ottenuto buoni risultati, nel centrodestra, le liste civiche, e se si somma il nostro risultato e quello di Battiti Verona Domani si arriva intorno al 40 per cento. Ma anche a Palermo, con il 16 per cento, e a Genova, con il 10, le civiche hanno ricevuto buoni consensi. Per questo bisogna rimettere insieme tanti pezzi».

Dopo aver sostenuto il governo Renzi con quattro senatori del Fare! - fra cui Patrizia Bisinella, la sua compagna, e tre deputati - Tosi, cacciato due anni fa dalla Lega dal segretario federale Matteo Salvini, tenta dunque un’altra operazione nel centrodestra. E ciò dopo essersi attirato le ire di questo schieramento per aver sostenuto il Sì al referendum costituzionale. Il punto di riferimento, così, ritorna a essere quel Silvio Berlusconi che nel 2007, nel famoso “patto di Cisano” nella casa dell’ex deputato e sottosegretario Aldo Brancher, a lui vicinissimo, incoronò con Umberto Bossi Tosi candidato sindaco.

I rapporti tra i due poi mutarono, dopo gli attacchi di Tosi - «ma mai di tipo personale, soltanto politico», precisa il leader del Fare! - che tutt’ora però considera Berlusconi «l’unica persona in grado di superare le differenze e di riaggregare il centrodestra civico moderato, dopo 23 anni dalla fondazione di Forza Italia. La Lega di Salvini? È un’altra cosa». Come dire: quella è la destra.

I PRIMI COMPAGNI di cordata di Tosi, in accordo con Berlusconi - che non ha mai nascosto la propria stima per Luca Zaia e Roberto Maroni, come possibile leader del centrodestra - sarebbe quel movimento liberal-popolare Liberalitalia, lanciato il 6 maggio a Milano, organizzato dalla Fondazione Einaudi. Con Enrico Zanetti, segretario di Scelta Civica, e Guy Verhostadt, presidente dell’Alde Group, l’Alleanza dei liberali e dei democratici, al Parlamento Europeo. E si aggiunge Enrico Costa, neodimessosi da ministro. Resta il fatto che Forza Italia, in Veneto, in tante amministrazioni locali Verona compresa, è con Lega e Fratelli d’Italia, oltre che con civiche. Anche se a Verona il deputato forzista Alberto Giorgetti, e suo fratello Massimo, vicepresidente del Consiglio regionale, sono stati con Tosi.

Ma se Berlusconi «flirta» con Tosi, che cosa ne pensa Davide Bendinelli, sindaco di Garda, commissario per Verona e vice-veneto di Forza Italia? «In politica prima di tutto bisogna essere coerenti», risponde, «pur mantenendo aperta la strada del dialogo. Le forzature, però, non pagano mai. Ci sono appena state le elezioni e Tosi era avversario di Sboarina, che ha Forza Italia con lui. Certi passaggi non verrebbero accettati dai nostri elettori».

SUL FRONTE Lega Nord l’eurodeputato veronese Lorenzo Fontana, vicesegretario federale della Lega di Salvini e vicesindaco, getta acqua sul fuoco. «Mi sembrano tanto questioni estive e francamente non vedo possibili grandi spostamenti», dichiara. «Io penso, comunque, che per candidarsi alle elezioni servano programmi chiari e coerenti, comprensibili dagli elettori. Forza Italia? E non vedo come possa essere in maggioranza con noi e possa anche cambiare schieramento». Stroncatura. Eppur Berlusconi, con Tosi, si muove.

Enrico Giardini

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