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Tosi e Bertucco insieme all’opposizione

Da Michele Bertucco all’ex sindaco Flavio Tosi che l’aveva soprannominato “Signor No“, passando da un Pd molto eterogeneo (il più votato, Federico Benini, è esponente della minoranza del partito) ai Cinquestelle.

È il quadro dell’opposizione che il nuovo sindaco si troverà di fronte in Consiglio comunale. E proprio dalle fila grilline, secondo gli analisti, sarebbero arrivati molti voti determinanti per la vittoria di Federico Sboarina al ballottaggio. Ma Alessandro Gennari che in aula rappresenterà i pentastellati insieme a Marta Vanzetto, nega che ci sia stato qualsiasi tipo di sostegno pianificato. «Il nostro», sostiene l’ex candidato sindaco, «è un voto liquido, negli incontri pubblici avevo detto che ognuno si deve sentire libero di fare quello che vuole... Se avessi dato indicazioni per il ballottaggio a quest’ora sarei già fuori dal movimento. Ad ogni modo ci sono state anche migliaia di schede bianche e nulle». E sottolinea: «Se la nuova amministrazione farà cose positive per i cittadini avrà il nostro appoggio, in caso contrario saremo durissimi. Ma se fossi nei panni di Sboarina», butta lì, «avrei qualche preoccupazione, visto che nella sua coalizione, già frastagliata, non sono pochi quelli che hanno già fatto cambi di casacca. A chi parla di vittoria di Salvini ricordo che noi abbiamo preso più voti della Lega e nel Veneto, Verona è la città in cui siamo andati meglio». E nei confronti del “collega“ di opposizione Tosi, ex avversario, Gennari assicura di non avere «timori reverenziali, anche perché», dice, «rappresenta il passato, mentre noi siamo il futuro».

«Opposizione rigorosa ma capace di dire anche dei sì», preannuncia, intanto, anche l’“intransigente“ Michele Bertucco, che in aula Gozzi rappresenterà le liste Sinistra in Comune e Verona in Comune. «In Consiglio», fa poi sapere, «continueremo a lavorare per costruire un’area di centrosinistra alternativa al centrodestra in tutte le sue articolazioni». Opposizione «costruttiva» preannuncia anche Tommaso Ferrari di Verona Civica.

Nei banchi dell’opposizione siederà anche Patrizia Bisinella, dell’area tosiana, che manterrà anche il suo seggio al Senato. Non c’è incompatibilità, infatti, tra le due funzioni. «Ricordo», aveva dichiarato il giorno dopo la sconfitta, «che abbiamo un sindaco che ha avuto un’investitura esterna dalla Lega, noi, con la nostra civica legata al territorio, cercheremo di riallacciare il dialogo con la città per fare una buona opposizione»E.S.

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