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L'intervista al ministro

Toninelli stoppa Tav
e depuratore:
«Progetti vecchi»

L'intervista al ministro
Il ministro Toninelli
Il ministro Toninelli
Il ministro Toninelli
Il ministro Toninelli

Il peccato originale delle mega infrastrutture a cavallo tra Verona e Brescia Come la Tav e il mega depuratore del Garda? «Devono ancora nascere, ma sono già concettualmente vecchie e superate».

La gestazione della Tav Brescia-Verona è iniziata nel 1993, del «padre» di tutti i depuratori del Garda se ne parla dal 2000: il territorio e le esigenze della popolazione nel frattempo sono cambiate a velocità vorticosa, la curva demografica è ferma, e si rischia di acquistare un’utilitaria usata al prezzo di una Ferrari. È questo, sintetizzato all’estremo, il ragionamento che ha spinto il ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli a varare un’analisi costi-benefici delle mega opere.

Se il gioco non vale la candela, supertreno e mega depuratore non si faranno o, nella migliore delle ipotesi, gli interventi saranno riveduti e corretti al ribasso. 

 

«Riguardo al progetto dell'Alta velocità ferroviaria Brescia-Verona, credo entro l’anno, faremo la nostra scelta politica. Non siamo contrari alle grandi opere in generale, siamo sicuramente contrari alle opere inutili. Sono dell’opinione che prima di realizzare grandi opere faraoniche, che paghiamo oggi e vediamo realizzate fra 30 anni, si debbano fare tante piccole opere che siano utili al territorio, e non a chi le costruisce».

E sul depuratore del Garda: «É sicuramente auspicabile un progetto che preveda una rete di piccole strutture meno impattanti e più flessibili rispetto alle variazioni dei flussi demografici. E crediamo meno costose anche in termini di manutenzione».

C.Reb.

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