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A San Michele

Tiberghien, i cittadini
chiedono un «polo»
pubblico di quartiere

A San Michele
Un rendering del progetto di riqualificazione dell’ex Tiberghien
Un rendering del progetto di riqualificazione dell’ex Tiberghien
Un rendering del progetto di riqualificazione dell’ex Tiberghien
Un rendering del progetto di riqualificazione dell’ex Tiberghien

L'obiettivo è raccogliere più di mille firme da consegnare entro il 22 settembre con delle osservazioni, precise e condivise, alla variante 23RA28 che riguarda il progetto di riqualificazione dell’area Tiberghien adottato dal Consiglio comunale a Palazzo Barbieri il 21 giugno 2018.

 

È partita da Villa Buri con un incontro pubblico, a cui hanno partecipato una cinquantina di cittadini la sottoscrizione organizzata dall’associazione Azione Comunitaria riguardante l’ex lanificio di San Michele, dismesso da decenni, di recente in gran parte abbattuto e oggetto di un progetto di recupero e trasformazione da parte della proprietà che però stenta a procedere.

 

 Sono tre i punti del documento illustrato in assemblea che verranno allegati alle firme raccolte. Gli edifici di pregio industriale che sono stati mantenuti nell’area dell’ex Tiberghien, sul lato ovest verso Verona, siano ristrutturati per consentire manifestazioni, teatri sperimentali, laboratori didattici. «Spazi pubblici che noi chiamiamo sala della comunità, che dovrebbero essere gestiti dalla Circoscrizione», dicono i promotori. «Nel lato Est, negli edifici tutelati e non abbattuti auspichiamo la presenza di un’area dedicata alla vendita di prodotti di prossimità (Km 0), con particolare riferimento al territorio veronese e alla bioregione Adige-Atesina», proseguono. 

Luciano Purgato

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