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Tassa soggiorno, si punta ad un incasso di 6 milioni

Verona in questo periodo è una delle città più frequentate dai turisti con alta percentuale di pernottamenti FOTO MARCHIORI
Verona in questo periodo è una delle città più frequentate dai turisti con alta percentuale di pernottamenti FOTO MARCHIORI
Verona in questo periodo è una delle città più frequentate dai turisti con alta percentuale di pernottamenti FOTO MARCHIORI
Verona in questo periodo è una delle città più frequentate dai turisti con alta percentuale di pernottamenti FOTO MARCHIORI

Raddoppiare l’introito derivante dall’imposta di soggiorno. Passando dagli attuali tre milioni 100mila euro incassati nel 2017 - un dato sempre in crescita negli ultimi anni - a sei milioni circa. Quindi il doppio. È quanto si prefigge l’Amministrazione comunale che, come L’Arena ha anticipato ieri, aumenta la tassa di soggiorno per alberghi, locazioni turistiche, bed and breakfast, campeggi, aree camper, quindi tutte le attività ricettive. Che vedranno aumenti in maniera modulare. Va ricordato che la somma di tre milioni 100mila euro, pur come detto essendo in aumento, non è tutto quanto le casse comunali potrebbero introitare. C’è ancora un margine di recupero dovuto al fatto che non tutte le strutture pagano l’imposta per ogni pernottamento. In ogni caso l’obiettivo è più o meno quello di raddoppiare gli introiti attuali, facendo crescere le aliquote della tassa determinate in base alle varie tipologie di esercizi e alla loro classificazione, nel caso degli alberghi da una a cinque stelle. Come scrivevamo ieri l’aliquota più bassa sinora, per la categoria degli alberghi, è stata di 50 centesimi a notte e questa passerà a 1,50 euro, tre volte tanto. Il massimo applicabile a Verona è stato sinora 5 euro al giorno, anche se sinora questo tetto non è mai stato toccato. Gli alberghi a cinque stelle sinora hanno pagato 3 euro. Gli aumenti però calibrati: ci sarà chi cresce di più e chi di meno. Quanto l’Amministrazione intende svolgere è già stato condiviso in due incontri con le associazioni degli albergatori di Confindustria Verona di Confcommercio Verona, oltre che Confesercenti e altre organizzazioni di B&B, locazioni turistiche, campeggi e altre. L’obiettivo di Palazzo Barbieri, con l’aumento delle aliquote, è anche quello di introitare più soldi grazie alla lotta all’evasione, un fenomeno più volte segnalato dal Comune stesso. Per questo l’Amministrazione farà una convenzione con due piattaforme web nazionali di prenotazione di camere, nelle varie strutture ricettive, per intercettare tutte le prenotazioni e, quindi, i corrispettivi versamenti dell’imposta di soggiorno. Realisticamente questo sistema potrebbe portare a un aumento del 15 per cento degli introiti attuali. L’aumento dell’imposta di soggiorno vuole diventare però anche una sorta di investimento in attività attrattrici di turisti e visitatori, secondo il principio della “tassa di scopo”. Così, dal confronto con le categorie e associazioni produttive, il Comune punta a individuare quindi mostre, eventi, manifestazioni, spettacoli da finanziare, anche soltanto in parte, con l’imposta. In modo da creare indotto e quindi aumentare il volume d’affari anche degli operatori turistici. •

Enrico Giardini

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