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Tassa di soggiorno, le targhe
fanno scoprire gli evasori

Turisti a Verona (archivio)
Turisti a Verona (archivio)
Turisti a Verona (archivio)
Turisti a Verona (archivio)

VERONA. Il sindaco Flavio Tosi, l’assessore ai Tributi Pier Luigi Paloschi e il comandante della Polizia municipale Luigi Altamura hanno illustrato questa mattina a palazzo Barbieri il bilancio delle verifiche effettuate sul versamento dell'imposta di soggiorno da parte delle strutture ricettive.
Introdotta dal Consiglio comunale nel luglio 2012, la tassa di soggiorno è dovuta per i pernottamenti avvenuti nelle strutture del territorio comunale e contempla diverse esclusioni, tra le quali quelle per i minori di 14 anni, per gli invalidi e per l'accompagnatore, per i familiari di degenti o malati in cura. Le analisi della Polizia municipale si sono concentrate su una serie di anomalie emerse dall’incrocio dei dati riguardanti i versamenti effettuati all'Ufficio Tributi del Comune con il numero delle targhe dei veicoli dei turisti inserito per consentire l’accesso in Zona a Traffico Limitato ( e quindi per permettere il raggiungimento della struttura ricettiva ospitante ).
Gli agenti hanno quindi riscontrato che dieci strutture non avevano versato quanto dovuto, evadendo completamente o in parte i relativi obblighi per 13 annualità contributive complessive ( alcune strutture dovevano infatti imposte per un solo anno, altre per entrambi ). Eclatante il caso di un bed&breakfast che, a fronte di 397 pernottamenti, ha versato 25 euro di imposta.
Gli accertamenti sull'evasione dell'imposta di soggiorno sono stati calcolati sull'importo minimo, ovvero come se ciascuna comunicazione di targa avesse riguardato un solo ospite, per complessivi 2.740 pernottamenti relativi agli anni 2013 e 2014. In molti casi, quindi, il soggiorno può aver riguardato almeno due adulti con evidenti riflessi sull'importo evaso, stimato al minimo in 6.625 euro. Oltre all'importo della tassa di soggiorno evaso, la Polizia municipale ha accertato sei violazioni a carico di strutture che non avevano esposto al pubblico la documentazione obbligatoria e quattro per attività di B&B abusiva.
Una di queste utilizzava sette camere di pregio disposte su due piani con un’offerta di tipo alberghiero di alto livello, effettuata all'interno di un immobile ad uso residenziale. Un responsabile è stato denunciato all'Autorità giudiziaria per non aver rispettato l'ordine di sospendere l'attività irregolare. La Polizia municipale ha poi inviato 15 segnalazioni al settore Tributi del Comune per i provvedimenti di competenza. Per mancate o incomplete comunicazioni o versamenti relativi all'imposta di soggiorno è prevista una sanzione di 100 euro. L’ufficio comunale per il contrasto dell’evasione, nel corso di controlli, ha individuato strutture in regola che hanno versato l’imposta solo parzialmente; strutture note che non hanno mai versato l’imposta; strutture presenti su internet che però non sono note al Comune; strutture che dichiarano la chiusura all’ufficio comunale ma continuano a lavorare con la stessa struttura ma con nomi e tipologie diverse.
«Come in ogni grande realtà turistica anche a Verona il numero delle strutture extra alberghiere sta aumentando enormemente – ha detto Tosi – moltissime sono in regola e versano regolarmente le imposte, altre le versano parzialmente, altre ancora ufficialmente non esistono. Le normative in questo senso non aiutano perché non permettono al Comune di accedere ai dati degli ospiti presenti, che devono invece essere comunicati obbligatoriamente alla Questura da parte di albergatori e gestori di B&B; questo genera evasione, che danneggia tutta la comunità, e anche concorrenza sleale perché chi opera non pagando le tasse danneggia tutti gli operatori regolari del settore».
«Nel 2014 – ha spiegato l’assessore ai tributi Paloschi - il Comune di Verona ha ottenuto dal pagamento della tassa di soggiorno 2 milioni 196 mila euro, a fronte di una previsione di 2 milioni e 200 mila euro; il dato è aggiornato al 3 febbraio e non è ancora definitivo. Gli esercizi alberghieri di Verona – ha aggiunto Paloschi - sono 64 mentre le strutture extra alberghiere conosciute sono circa 800. Fra le strutture non registrate ci sono anche molti fenomeni nascenti, come le locazioni turistiche temporanee che consentono, attraverso contatti via internet, l’affitto di una stanza ma anche di singoli letti».
«Alcune delle strutture controllate dalla Polizia municipale – ha aggiunto Altamura - risultano aver ospitato ufficialmente, in un intero anno di attività, pochissimi clienti con addirittura 17 o 31 pernottamenti. E’ sconcertante vedere come, un’imposta introdotta per investire anche sull’ambito del turismo, viene evasa molto semplicemente soprattutto dalle strutture extra alberghiere. Da parte nostra l’attenzione è quindi al massimo livello e continueremo con i controlli che anzi, visto il numero crescente delle strutture, saranno ampliati ulteriormente».

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