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Tari, Verona tra le città meno care

Un mezzo dell’Amia durante la raccolta rifiuti fra piazza Erbe e via Cappello
Un mezzo dell’Amia durante la raccolta rifiuti fra piazza Erbe e via Cappello
Un mezzo dell’Amia durante la raccolta rifiuti fra piazza Erbe e via Cappello
Un mezzo dell’Amia durante la raccolta rifiuti fra piazza Erbe e via Cappello

Verona tra le città meno care d’Italia per la Tari, la Tassa rifiuti. Lo rivela l’ultima indagine della Uil Servizio Politiche Territoriali - diffuso dall’agenzia Ansa - su 100 capoluoghi di provincia. Proprio quella Tari che in campagna elettorale l’allora candidato sindaco Federico Sboarina, poi eletto, s’impegnò ad abbassare del 20 per cento, oltre alle bollette di luce e gas. E il nuovo assessore comunale alle finanze e tributi, Francesca Toffali, dichiara: «Valuteremo tutti i tributi locali, in maniera organica, per decidere come operare riduzioni».

Come si ricava dalla sintesi dello studio del sindacato Uil, per la Tari, la tassa sui rifiuti nata nel 2014, le famiglie italiane spenderanno nel 2017 una media di 295 euro a fronte dei 300 dell’anno scorso. In quattro anni però la tassa ha registrato un incremento dell’1,1 per cento.

La Uil ha elaborato i costi per una famiglia con una casa di 80 metri quadrati, quattro componenti e un reddito Isee (Indicatore della situazione economica equivalente, che non tiene conto soltanto del reddito) di 17.812 euro. Tra le grandi città, a Roma si è registrato in quattro anni un calo del 4,7 per cento (da 322,86 a 307,75).

A Milano un lieve aumento dello 0,5; a Torino l’aumento più consistente, il 34,1, da 245,01 euro a 328,55. A Palermo il calo più forte, il 10,9 per cento con una tariffa scesa a 273,76 euro dai 307,40 di 4 anni fa.

«In valori assoluti nel 2017», dice il segretario confederale della Uil Guglielmo Loy, «il costo maggiore si registra ad Agrigento, con 474 euro l’anno; a Pisa se ne pagano 473, a Benevento 470, a Siracusa 466 euro, a Salerno 462». Il podio per le città più economiche spetta a Belluno, con 149,79 euro, quindi Novara, Macerata. Verona è attestata a 188,82 euro.

COMMENTA il dato dell’indagine Andrea Miglioranzi, presidente dell’Amia, l’Azienda municipale di igiene ambientale che svolge il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Gli importi delle bollette, però, sono fissati dal Comune, cioè il proprietario dell’Amia attraverso l’Agsm.

«Per legge dello Stato i parametri per stabilire l’importo sono due: quello di un appartamento di 80 metriquadrati con quattro persone, e quello di uno da 100 metri con tre persone. Naturalmente i dati devono poi coincidere con i coefficienti», dice. «C’è comunque soddisfazione per questo risultato, segno che abbiamo lavorato bene».

Sul fronte dell’Amministrazione Sboarina l’assessore alle finanze e tributi Toffali dà seguito alle promesse elettorali del sindaco. «Stiamo operando un’analisi approfondita su tutti i tributi locali, dalla Tari a quelli sugli immobili fino anche alle imposte sulla pubblicità», spiega l’assessore, esponente della Lega Nord, «per capire quale è la situazione a 360 gradi. Agiremo dunque in maniera organica, in modo da capire dove ridurre i tributi».

VERONA, DUNQUE - e va sottolineato che lo studio del sindacato Uil considera la Tari soltanto sulla abitazioni, e non di attività commerciali e produttive - tra le città più economiche, per la Tari, secondo l’indagine Uil. E si vedrà se, con nuove politiche tributarie dell’Amministrazione comunale, ma anche con una crescita della raccolta differenziata, il costo potrà ancora scendere.

Enrico Giardini

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