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«Subito il piano del traffico
o la città rischia la paralisi»

Sboarina e Maschio a Verona sud
Sboarina e Maschio a Verona sud
Sboarina e Maschio a Verona sud
Sboarina e Maschio a Verona sud

Non è l’ora di punta, non ci sono fiere in corso. Eppure Viale del Lavoro, all’altezza della rotonda dove sta prendendo forma l’Esselunga, è un flusso ininterrotto di auto, camion e furgoni che sfrecciano. Con i pericoli e le emissioni conseguenti. Non è un caso che Federico Sboarina, candidato sindaco del centrodestra, abbia scelto uno degli assi principali di Verona sud per parlare di viabilità e infrastrutture, accompagnato da Ciro Maschio, coordinatore di Fratelli d’Italia e candidato nella lista di FdI che appoggia Sboarina.

«Aver costruito tutti questi centri commerciali a due passi dalla fiera non è stato un bene», sottolinea l’aspirante primo cittadino. «E non è solo una questione di traffico e parcheggi. Queste grandi strutture “uccidono“ le botteghe, con la conseguenza che si perdono posti di lavoro e le relazioni sociali delle persone più anziane che li hanno come riferimento per la spesa nel quartiere. E noi, ai quartieri, vorremmo ridare dignità».

Tanto più, aggiunge Maschio, che «alcuni degli insediamenti commerciali che vediamo, come l’Esselunga, non erano nemmeno nel piano degli interventi». Mentre ricorda che, in dieci anni, non sono stati realizzati interventi viabilistici che giudica importanti come il traforo e la filovia. «Il piano urbano del traffico risale ormai al 1997», dice, «mentre non esiste un piano della mobilità per Verona sud. Ma non si possono realizzare infrastrutture se la viabilità non va di pari passo».

Ecco perché l’intenzione dei candidati è, una volta eletti, di realizzare un nuovo piano urbano del traffico con una visione aggiornata che consenta di ripianificare la distribuzione di importanti insediamenti.

Su cosa punteranno in tema di mobilità? «Dovremo ripensare il trasporto pubblico aumentando le corsie preferenziali, implementare il bike sharing anche nei quartieri, creando più piste ciclabili», continua Sboarina. «E poi occorre trovare una soluzione per il “passaggio a nord“: questo progetto del traforo è naufragato, va ripensato nella sua totalità perché sia sostenibile. Mentre qui a sud, è fondamentale il parcheggio scambiatore della Genovesa per «fermare il grosso delle auto al casello, da dove poi dovrà essere possibile proseguire con mezzi pubblici veloci ed efficienti». «Perché su quest’asse di Verona sud», conclude Maschio, «si gioca lo sviluppo o la paralisi totale della città». E.PAS.

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