Nel 2012, quando la polizia li convocò in Questura perché erano stati denunciati da una coetanea per violenza sessuale, non si erano resi conto della gravità del gesto. I loro genitori rimasero sconvolti. Uno aveva 13 anni e non era imputabile, l’altro invece 14: per lui l’iter giudiziario al Tribunale dei Minori di Venezia si è ora concluso con una assoluzione per «difetto di imputabilità dovuto all’immaturità». Era un ragazzino che alle spalle aveva avuto un blocco della maturità affettiva per il quale non riusciva a percepire l’altrui sofferenza. Per i minori la legge prevede che possano essere acquisite le valutazioni relative al passato: sulla base di queste il legale del giovane ha fatto emergere le difficoltà incontrate nell’infanzia.