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DOPO LA GITA A BRUXELLES

Studenti rientrati
al Catullo: «Ora
l'incubo è finito»

Abbracci, occhi lucidi, applausi e la tensione degli ultimi due giorni che finalmente si scioglie. Ieri sera l’arrivo alle 20.20, all’aeroporto Catullo, dei quindici alunni di terza media Dante Alighieri di Cologna, in gita a Bruxelles nel giorno degli attentati, ha messo la parola fine ad una vicenda che aveva tenuto con il fiato sospeso le famiglie, la dirigenza scolastica e gli amministratori colognesi. «Ho saputo delle esplosioni da un’amica e ho avuto un tuffo al cuore», riferisce la mamma di Irene, «sono riuscita a mettermi in contatto con lei solo alle 9 di sera». «Ero in azienda e ho appreso la notizia dai colleghi», racconta il padre di Giulia. «Ho abbandonato il posto di lavoro e sono corso a scuola, dove ho trascorso ore di trepidazione assieme ai funzionari». Tra i nomi dei quindici alunni spiccano quelli di Aurora, Kevin, Sara, Ivan, Yassine, Nanena, Youssef, Ayoub. Sono i nomi e i volti di una classe multietnica che crede nell’integrazione e nell’amicizia fra i popoli. «Non abbiamo avuto paura, ci sentivamo protetti dalle nostre insegnanti», afferma Yassine. «Chi progetta e compie attentati non ha molto cervello», osserva Ivan.

Il volo della Ryan Air che avrebbe dovuto riaccompagnare a casa i ragazzi e le tre insegnanti dall’aeroporto di Zaventem, teatro degli attacchi, è partito alle 18.40 da Charleroi, a 60 chilometri da Bruxelles. I ragazzi sono stati prelevati dall’albergo in cui alloggiavano alle 12 da un autobus messo a disposizione dall’agenzia di viaggi Kiribati di Cologna e hanno raggiunto l’aeroporto, dove sono stati imbarcati con la massima priorità. «Martedì abbiamo chiuso l’agenzia per occuparci della classe di Cologna», ricorda ancora emozionata la responsabile Patrizia Ferro. «Abbiamo cercato di gestire la situazione in modo professionale, con il supporto dei nostri assistenti in Belgio». «Su consiglio delle autorità locali abbiamo evitato di viaggiare sui mezzi pubblici», rivela la docente Luisa Sinico. Nonostante i controlli e la lunga attesa, «i ragazzi hanno mantenuto la calma e avevano il morale alto», ricorda. «Le operazioni per il rientro della scolaresca sono state seguite dall’ambasciata italiana», riferisce il presidente del Consiglio d’istituto Davide Febi, presente in aeroporto. «Ho vissuto con apprensione questi due giorni, ma sono soddisfatto perché fin dall’inizio abbiamo tenuto i contatti con l’ambasciata in Belgio e con la Farnesina».

Ad accogliere il gruppo c’era pure l’europarlamentare veneta Mara Bizzotto, che avrebbe dovuto fare da guida alla scolaresca all’interno del Parlamento europeo, ma che non è riuscita neppure a partire dall’Italia. «Mi dispiace che i ragazzi non abbiano potuto vedere le istituzioni europee, però quello che conta è che siano qui, sani e salvi, e che esprimano tutto l’entusiasmo della loro età», ha commentato mentre si faceva fotografare con loro. Anche la vicepreside delle medie Gabriella Trevisan ha voluto sincerarsi delle condizioni degli alunni. Quando sono usciti, li ha abbracciati e ha stretto la mano alle colleghe.

Paola Bosaro

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