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FERMATI DAI CARABINIERI

Spari e fuga
in contromano
sull’autostrada

Carabinieri vicino al casello di Sommacampagna
Carabinieri vicino al casello di Sommacampagna
Carabinieri vicino al casello di Sommacampagna
Carabinieri vicino al casello di Sommacampagna

Una follia. Inseguiti dai carabinieri, dopo aver cercato di speronare più volte la gazzella, sono entrati in autostrada a Sommacampagna ma quando sono arrivati all’altezza dello svincolo hanno imboccato la corsia di uscita per chi era diretto a Venezia ma sono andati verso Milano. E in contromano hanno percorso circa 8 chilometri: la fuga è terminata solo perchè uno dei carabinieri ha esploso alcuni colpi di pistola riuscendo a forare uno pneumatico della Citroen Xsara sulla quale viaggiavano 4 persone. Altrimenti l’epilogo avrebbe potuto essere drammatico: il conducente dell’auto, stando a quanto riportato dai militari nel verbale, evitavano i veicoli che si trovavano in autostrada solo all’ultimo momento, zigzagando tra le corsie di marcia. Tre degli occupanti sono fuggiti, scappati nei campi che costeggiano la Serenissima, uno solo è stato raggiunto da due carabinieri del Radiomobile di Peschiera che lo hanno inseguito e bloccato dopo aver fatto un salto di circa tre metri (il dislivello tra il manto autostradale e la campagna circostante) ma Senad Seferovic, nato in Italia e residente nel campo nomadi di Modena, ha reagito e colpito ripetutamente i militari. È stato arrestato con l’accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale ma al giovane di 28 anni il pm Francesco Rombaldoni ha contestato anche l’attentato alla sicurezza dei trasporti, reato punito con la reclusione da uno a 5 anni, del quale risponde, in concorso, con le persone che erano con lui e che sono scappate. Ieri al termine della convalida, il giudice Marzio Bruno Guidorizzi ha disposto per il giovane la custodia cautelare in carcere: in cella resterà almeno fino alla data del processo, fissato a metà febbraio.

L’INIZIO. Nel corso di un servizio a Castelnuovo i carabinieri di Peschiera, verso le 3 della scorsa notte, hanno visto transitare una Citroen Xsara a velocità sostenuta, a bordo c’erano quattro persone. Ritenendo di effettuare una verifica li hanno seguiti ma a quel punto il conducente ha accelerato. Ha imboccato stradine secondarie a folle velocità ed eseguendo manovre mirate a speronare l’auto dei militari che lo tallonavano è arrivato in prossimità del casello dell’autostrada a Sommacampagna. A quel punto è entrato in A4 ma una volta arrivato allo svincolo ha imboccato la corsia in uscita e si è diretto verso Milano percorrendo la carreggiata che va a Venezia. Contromano.

Ha seminato il panico tra gli automobilisti che si trovavano di fronte la Citroen, evitandoli all’ultimo momento mentre i carabinieri cercavano di fermarlo. Non ha desistito, ha continuato a cercare di mandare fuori strada le pattuglie (nel frattempo all’inseguimento avevano preso parte anche i carabinieri di Villafranca). Dopo circa 8 chilometri uno dei militari ha esploso alcuni colpi di pistola che hanno forato uno pneumatico. E la corsa folle è terminata ma solo Seferovic è stato bloccato.

«NON LI CONOSCEVO». Davanti al giudice ieri mattina il giovane di 28 anni, diversi precedenti penali per furto, che lavora con il padre in una ditta di traslochi, ha spiegato di non essere il conducente della Xsara, di aver conosciuto gli altri tre al bar Astro a Modena, di aver bevuto con loro e di aver poi deciso di andare in discoteca a Mantova. «Alla guida c’era uno che si chiama Maurizio ma non so il cognome. Io ero seduto dietro e quando ho visto che accelerava gli ho detto più volte di fermarsi. Quando l’auto è stata bloccata ho visto che scappavano tutti e sono sceso anch’io perchè avevo paura». Nell’auto, intestata a una ditta di Salerno, c’erano arnesi da scasso e ricetrasmittenti.

Il pm d’udienza Monica Toniato ha chiesto la custodia in carcere, il giudice, valutando la pericolosità del comportamento, il fatto che l’indagato abbia sostenuto di non conoscere le persone con le quali aveva trascorso la serata, i precedenti specifici per furto e la reazione violenta nei confronti dei carabinieri, ha convalidato e disposto la misura. In cella.

Fabiana Marcolini

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