<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Smog alle stelle in città
tra auto, freddo e nebbia

Un selfie davanti alla Stella di piazza Bra: migliaia di turisti ieri hanno portato via un ricordo di Verona FOTO MARCHIORI
Un selfie davanti alla Stella di piazza Bra: migliaia di turisti ieri hanno portato via un ricordo di Verona FOTO MARCHIORI
Un selfie davanti alla Stella di piazza Bra: migliaia di turisti ieri hanno portato via un ricordo di Verona FOTO MARCHIORI
Un selfie davanti alla Stella di piazza Bra: migliaia di turisti ieri hanno portato via un ricordo di Verona FOTO MARCHIORI

Nelle giornate dell’anno più frequentate in città da veronesi e turisti per gli acquisti di Natale, i mercatini e le bancarelle, si creano le condizioni climatiche peggiori con l’alta pressione che esige il suo tributo e regala nebbia, freddo e smog. Verona ieri si è così stretta nella morsa dell’inquinamento e delle auto, con una pessima qualità dell’aria e non andrà meglio nei prossimi giorni.

Anzi, la situazione potrebbe aggravarsi per la persistenza dell’anticiclone praticamente fino alla settimana di Natale: sole in montagna, nebbia e freddo in città.

Da una prima analisi della situazione, gli esperti sono abbastanza concordi: l’attuale situazione si prolungherà con i medesimi livelli di inquinamento per almeno un’altra settimana. Siamo infatti sotto una cappa di alta pressione particolarmente tenace e che non lascerà spazio al passaggio di perturbazioni tanto presto.

Aggiungiamoci la mancanza di vento e la forte inversione termica in atto: è quest’ultima a comprimere al suolo l’aria fredda e umida, quindi più pesante, relegando alle alte quote l’aria più calda e leggera.

Il freddo continuerà quindi a trattenere nei bassi strati atmosferici dell’area padana buona parte delle sostanze tossiche prodotte dalle attività umane, senza che queste possano disperdersi verso l’alto. La persistenza temporale delle polveri sottili e degli idrocarburi come il benzene sarà quindi una costante del tempo dei prossimi giorni.

È dall’inizio del mese che le polveri sottili nell’aria della città sono stabilmente oltre i limiti. Da lunedì scorso i valori medi giornalieri delle polveri Pm10 si mantengono fra le mura di Verona tra i 66 e 91 microgrammi per metro cubo, una concentrazione superiore quindi al limite di legge di 50 microgrammi.

Sono dati della centralina Arpav di Corso Milano, solo di poco superiori a quelli della centralina di Giarol Grande (Porto San Pancrazio). Va un po’ meglio in provincia, con polveri entro i 50 e i 65 microgrammi a Legnago e San Bonifacio.

Situazione analoga a quella veronese, invece, nelle altre città venete, dove i valori medi delle polveri oscillavano tra ieri e mercoledì fra 80 e 95 microgrammi, con l’eccezione della sola Belluno. Nella vicina Brescia entrano in vigore provvedimenti restrittivi del traffico. A ogni respiro inaliamo quantitativi fuori legge di inquinanti, il rischio per la salute è più elevato e correre ai ripari è necessario. In città è in vigore il divieto per le auto non catalizzate, ma finché il tempo non cambia c’è poco da fare.

La situazione è sensibilmente peggiorata da una settimana, dopo un novembre tutto sommato non troppo problematico sotto questo punto di vista.

Anche l’intero 2016 non è stato eccessivamente «polveroso»: dall’inizio dell’anno le giornate con le Pm10 oltre i limiti di legge sono state in tutto 36, contro le 67 registrate nell’intero 2015. Tale numero è però destinato ad aumentare per effetto delle nefaste previsioni di alta pressione praticamente ad oltranza. Esattamente come era accaduto nel dicembre dell’anno scorso - molto nebbioso e inquinato - quando si contarono ben 24 giornate con le Pm10 oltre i limiti.

Ad aiutare il contenimento delle polveri su valori non elevatissimi è la notevole umidità dell’aria, quindi la nebbia, che contrariamente a quanto si pensi è utile ad abbattere le polveri dal diametro più elevato. Meno efficace è purtroppo l’azione della nebbia sulle Pm2,5, ovvero la parte più fina del particolato atmosferico, quella in grado di penetrare più in profondità nell’albero respiratorio, specie quello dei bambini.

E anche in questo caso, le attuali concentrazioni sono notevolmente superiori ai limiti di legge che da due anni sono fissati in 25 microgrammi di media giornaliera.

In città i valori medi delle Pm2,5 si mantengono da una settimana fra 48 e 55 microgrammi, pur con valori che nel corso del pomeriggio raggiungono 20 punti in più. Legambiente ha invitato a non camminare in città nelle ore di grande traffico, il Comune spera nelle piogge. Che non si vedono. Al.Azz.

Suggerimenti