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Sindaco, centrodestra al vedo
Braccio di ferro su Sboarina

La corsa per Palazzo Barbieri entra nel vivo
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Candidato sindaco: centrodestra al «vedo». Giorni convulsi per la coalizione, spaccata ancora fra Lega, Battiti e Fratelli d’Italia, che hanno il leghista Paolo Tosato, senatore, già in pista. Ma ragionano anche di Federico Sboarina, presidente di Battiti, già assessore, su cui ci sarebbe l’accordo anche del Carroccio, nazionale. E a Roma però, e sono queste le mosse delle ultime ore, ci sarebbe anche pressione sui vertici di Forza Italia (in particolare Niccolò Ghedini, fidato di Berlusconi) per aderire all’ipotesi Sboarina, su cui però Forza Italia pone veti.

Forza Italia fa sbarramento sia su Tosato sia su Sboarina. Il commissario regionale forzista Adriano Paroli sabato a L’Arena ha detto che pur ribadendo l’alleanza naturale fra Lega e Forza Italia e Fratelli d’Italia, come in Regione Veneto, Lombardia e a Padova per le amministrative prossime sul leghista Massimo Bitonci, FI non accetta diktat. Vuole avere un peso elettorale specifico. Per Verona avrebbe già il deputato Alberto Giorgetti, come candidato sindaco, ma non è ancora definitivamente uscito di scena Massimo Ferro, l’imprenditore che, come civico, potrebbe rappresentare però l’intera coalizione. Giorgetti non farebbe un passo indietro certamente per Sboarina, di Battiti - con cui per primo ha cercato un accordo l’eurodeputato leghista Lorenzo Fontana, braccio destro di Matteo Salvini - ma con un passato in Alleanza nazionale proprio nell’orbita di Giorgetti.

IL TENTATIVO di Battiti avviene tramite Fratelli d’Italia. Il partito a Verona di Ciro Maschio e a Roma di Giorgia Meloni. Ma la spinta verso Sboarina punterebbe anche a erodere i voti di Forza Italia, a Verona, dall’area di Alberto Giorgetti e di suo fratello Massimo, vicepresidente del Consiglio regionale. Si profila sempre di più, dunque, un accordo dell’area Giorgetti con Flavio Tosi, il sindaco uscente e leader del Fare! che spera in extremis nella possibilità di candidarsi al terzo mandato. Ma che comunque sarà in pista come capolista e magari con candidato sindaco la sua compagna, la senatrice del Fare! Patrizia Bisinella. Nel centrodestra però anche c’è chi attende domenica 2 aprile le primarie del Pd, fra Gustavo Franchetto, Orietta Salemi e Damiano Fermo, per scegliere il candidato sindaco. Sapere chi le vincerà, darà indicazioni anche agli avversari.

E NEL PD c’è però anche il congresso nazionale e regionale, in corso. Sono partite le convenzioni. E all’ultimo momento spuntano anche sostenitori veronesi del candidato segretario nazionale Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia. Ciò dopo che la maggior parte del Pd si è già schierata. Per il candidato segretario Matteo Renzi, come i deputati Alessia Rotta, Diego Zardini, Vincenzo D’Arienzo, Gianni Dal Moro, la Salemi, il segretario provinciale Alessio Albertini, Franco Bonfante, direttore della Provincia, già sindaco di Cerea e consigliere regionale. O per il ministro della giustizia Andrea Orlando: numerosi amministratori, in buona parte dell’area del deputato D’Arienzo, che però è per Renzi.

Ma pure è vicina a D’Arienzo Chiara Tessarolo, 45 anni, consigliera comunale di minoranza a Bovolone, la prima veronese a formare un comitato per Emiliano. «È una persona libera, ha personalità e idee. Io sono contro le correnti. Condivido con lui l’idea di un Pd che riparta dal basso e coinvolga tutti i tesserati nella scrittura e attuazione dei programmi». Hanno poi aderito al comitato per Emiliano Cristina Bisin, consigliera del Pd a Legnago, e Roberto Binatti, del circolo Pd di Bovolone.

Enrico Giardini

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