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«Silvio, ferma il patto Lega-Sboarina»

«Nella nostra città sta avvenendo un fatto gravissimo. A fronte di un dialogo costruttivo che era nato tra esponenti di Forza Italia di oggi e di ieri al fine di convergere su un progetto politico inclusivo che si richiamasse ai principi liberali ed europeisti di un centrodestra moderato, assistiamo al diktat tutto romano che imporrebbe a Forza Italia di sostenere il candidato salviniano Federico Sboarina, fintamente civico e realmente legatissimo alla Lega Nord». È il passaggio cruciale della lettera a Silvio Berlusconi firmata da amministratori, sindaci, e presidenti di aziende pubbliche.

Una presa di posizione, la loro, che segue quella di Alberto Giorgetti, deputato di Forza Italia, indicato mesi fa dallo stesso Berlusconi come candidato sindaco. A proposito della candidatura di Federico Sboarina - ex assessore allo Sport nella prima Giunta Tosi, che dopo la militanza in An e nel Pdl ha dato vita, con altri, all’associazione Battiti - Giorgetti si era detto «sbalordito per la scelta calata dall’alto» perché sponsorizzata dai leader leghista Matteo Salvini e di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. A questo punto, potrebbe concretizzarsi una clamorosa uscita dal partito dell’ex sottosegretario che da tempo aveva avviato un dialogo con l’area del sindaco Flavio Tosi. «Mi sento libero», ha ribadito Giorgetti negli studi di TeleArena, «di muovermi a 360 gradi». Con chi? «Dipende dalle forze in campo, da come si presentano. Se sarà confermata la scelta per un candidato che ha amministrato con Tosi, io preferisco andare dall’originale, almeno so con chi parlo». Uno strappo che sembra insanabile. «La dignità di Forza Italia è stata svenduta e Sboarina rappresenta un cavallo di Troia per svuotare il partito, facendo un favore a Salvini». E avvisa: «Farò la mia battaglia fino in fondo dentro Forza Italia» ricordando che una «proposta di mediazione» su Massimo Ferro non era nemmeno stata presa in considerazione.

E non mancano i malumori anche nella Lega veronese per la scelta su Sboarina a scapito di Paolo Tosato, già in campo. Una mozione di sfiducia nei confronti del segretario provinciale Paolo Paternoster, per come ha gestito la partita, potrebbe essere presto presentata in Consiglio nazionale dall’ex deputato Alessandro Montagnoli.

La lettera a Berlusconi è stata firmata dagli assessori comunali Alberto Bozza, Gian Arnaldo Caleffi, Anna Leso, Luigi Pisa, dai consiglieri comunali Salvatore Papadia e Gianluca Fantoni, da Stefano Ederle (Amt) e Niko Cordioli (Acque Veronesi). Tutti con trascorsi nel Pdl. Inoltre, l’hanno sottoscritta Elena Traverso, della Commissione pari opportunità regionale, Serena Cubico, consigliere provinciale e diversi sindaci, fra i quali Flavio Pasini (Nogara), Paolo Marconcini (Cerea), Mirko Corrà (Salizzole), Luca Sebastiano (Lazise) ed Emilio Mirandola (Bovolone). Appellandosi alla «lungimiranza» di Berlusconi, sottolineano: «Quale centrodestra vogliamo: il populismo xenofobo di Salvini? No. Noi crediamo in un centrodestra sano, moderato, europeista e globale. A Verona sta nascendo un laboratorio politico importante, in accordo con il mondo vicino a Flavio Tosi, a realtà civiche e culturali, che potrebbe portare alla vittoria del vero centrodestra moderato». Dure le critiche anche al commissario veneto Adriano Paroli, che ha dato via libera a Sboarina «senza conoscere la realtà locale e umiliando chi stava lavorando al fine di riunire i moderati»..E.S.

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