Gli sporadici acquazzoni dei giorni scorsi non sono bastati a scongiurare il grave stato di siccità che sta generando una continua diminuzione della disponibilità di acqua nei pozzi e le sorgenti di approvvigionamento in tutto il territorio servito da Acque Veronesi. La società consortile che gestisce il servizio idrico in 77 Comuni della provincia scaligera continua a monitorare costantemente la situazione e i consumi che sono ben al di sopra delle medie stagionali.
“In considerazione della continua e inesorabile riduzione della produttività dalle fonti sono stati messi in atto una serie di interventi finalizzati ad un maggiore equilibrio e bilanciamento dei consumi mediante la riduzione della pressione delle reti acquedottistiche ed il conseguente riempimento notturno dei serbatoi di accumulo – ha sottolineato Paola Briani, consigliere di amministrazione di Acque Veronesi – seguendo le indicazioni della nostra società molti Comuni hanno emesso ordinanze specifiche contro gli sprechi”.
Continua Briani: “Il territorio che sta presentando le maggiori criticità è quello di San Giovanni Ilarione dove i pozzi sono completamente all’asciutto, seguito da Velo Veronese e da Povegliano. A Verona città – conclude il consigliere - non si registrano casi di particolare criticità”.
Ad oggi Acque Veronesi sta utilizzando otto autobotti per l’approvvigionamento dei serbatoi a Mezzane (in località Mezzane di sopra Capovilla) San Giovanni Ilarione (nelle località Barco, Galiotti, Nanon, Castello di S. Giovanni, Belloca, Cattignano, Vieno e Caltrano) Vestenanova Roncà (in località Brenton e Cracchi) Velo Veronese (in località Fontani) Marano di Valpolicella (in località Carezzole). Se anche nei prossimi giorni la mancanza di eventi atmosferici dovesse proseguire il numero di autobotti sarà incrementato.