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«Siamo corsi in strada
gli anziani piangevano»

Alessandro Salvetti
Alessandro Salvetti
Alessandro Salvetti
Alessandro Salvetti

«L’altra notte siamo corsi subito fuori, la scossa si è sentita fortissima perché le case antisismiche si muovono molto più di quelle vecchie. Di fianco a noi in strada c’erano anche molti anziani, tanti si sono messi a piangere perchè ricordavano il terremoto di sette anni fa qui a L’Aquila».

Racconta così la sua notte di paura Alessandro Salvetti, giocatore del Verona passato in prestito due mesi fa alla formazione del capoluogo abruzzese dove si è trasferito per prendere parte al prossimo campionato di Serie D. «Negli occhi della gente si leggeva il terrore di quello che hanno vissuto pochi anni fa. Siamo corsi fuori e quella notte l’abbiamo passata in tenda, era ancora lì da sette anni quando c’era stato il terremoto qui a L’Aquila».

Il portiere veronese nato nel 1997 è rimasto fino al mattino fuori di casa, e anche a distanza di ore la paura rimane tanta. «Le scosse continuano e si sentono forti, anche se qui per fortuna non c’è pericolo. Comunque siamo a 60 chilometri di distanza dall’epicentro, siamo la città più vicina rispetto a dove è avvenuto, e soprattutto qui ogni volta che la terra trema la gente sembra tornare al 2009».

Un brutto colpo per una città che deve ancora riprendersi da un trauma pazzesco, che ha portato morte e distruzione nel capoluogo abruzzese. «In centro non hanno ancora ricostruito nulla finora, sono qui da due mesi ma ho già girato parecchio», continua Salvetti. «Hanno cercato soprattutto di costruire fuori, all’esterno dal centro con case nuove antisismiche. Nel cuore della città invece tutto è fermo, e da quanto c’è scritto sui cartelli dei lavori inizieranno nei prossimi mesi a cercare di ricostruire almeno in parte quanto è andato distrutto».

Intanto a L’Aquila si cerca di tornare alla normalità, ma con le scosse così vicine è difficile anche solo rientrare nelle proprie case. «Noi ci siamo riusciti, ma per gli anziani è più dura» va avanti il calciatore veronese. «Non riesco a dimenticare i loro sguardi, il terrore di chi ha già perso tutto. Per me tra l’altro è la prima esperienza fuori casa, con la squadra sta andando bene, ma questa esperienza vi assicuro che è stata davvero forte. E continua ad esserlo, perchè le scosse continuano. So che le nostre case sono sicure, ma quanto la terra trema si sente eccome, e non è una sensazione facile da controllare».L.M.

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