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Sgominata la banda delle rapine nelle ville

L’elicottero dei carabinieri utilizzato per «mappare» i casolari abbandonati nella Bassa
L’elicottero dei carabinieri utilizzato per «mappare» i casolari abbandonati nella Bassa
L’elicottero dei carabinieri utilizzato per «mappare» i casolari abbandonati nella Bassa
L’elicottero dei carabinieri utilizzato per «mappare» i casolari abbandonati nella Bassa

Alessandra Vaccari «Arrestata la banda sospettata di aver messo a segno le rapine in villa nella Bassa dell’ultimo periodo». La notizia esplode così, nel bel mezzo della conferenza stampa di fine anno in prefettura, quando tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine sono schierati per tracciare un bilancio dell’anno che va a terminare. L’ANNUNCIO. A darla è il comandante provinciale, il colonnello Ettore Bramato: «Questa notte i miei uomini hanno fermato un’auto con a bordo alcune persone di nazionalità marocchina. Abbiamo fondati sospetti che si tratti delle stesse persone che da tempo stavamo cercando. C’era un’indagine sotto. Le persone sono state fermate dopo un colpo. Siamo riusciti ad individuare altre due persone. Ora ci sono ulteriori sviluppi di indagine in corso per cercare di attribuire a ciascuna di queste persone le proprie responsabilità. Nelle prossime ore, quando il quadro sarà più chiaro, vi daremo ulteriori dettagli». LA BANDA. Aveva messo a segno furti anche l’altra notte: uno a Villafranca e due a Minerbe. Delle sei persone, quattro sono state arrestate e due fermate. I carabinieri di Legnago e Bovolone sono riusciti a risalire anche ai depositi della merce rubata: tre i luoghi, due a San Giovanni Lupatoto e uno a Villafranca. Da quanto si è appreso si tratta di marocchini regolari, che erano soliti spostarsi su auto rubate. E a mettere a segno un colpo dopo l’altro. Anche più di uno nella stessa notte. In alcuni casi sono stati anche gratuitamente violenti con le persone che hanno trovato in casa, nella maggior parte dei casi, anziani. LE INDAGINI. Ma se la parte investigativa è terminata, adesso inizia quella strettamente legata ad attribuire le singole responsabilità. Dovranno essere effettuate sia analisi tecniche che riscontri dattiloscopici. Quante e quali delle rapine avvenute in villa, che poi spesso si tratta di case molto normali, potranno essere attribuite a questi soggetti? La merce scoperta dai carabinieri è tantissima: si va dagli attrezza da scasso a macchinari agricoli, piuttosto che di strumenti legati al mondo artigiano. Sarebbe interessante scoprire anche quale fosse la destinazione finale della merce e con quali canali veniva spedita, anche in Marocco, dove poteva essere rivenduta. Secondo le prime indiscrezioni si tratta di una banda molto rodata e ben organizzata. L’AUTO ABBANDONATA. A dare la svolta alle indagini era stato il ritrovamento, a Bovolone, di una Fiat Stilo. I malviventi, inseguiti da una cinquantina di cittadini l’avevano abbandonata mentre si accingevano a fare un colpo. Per questo i militari avevano chiesto l’ausilio dell’elicottero dell’Arma, un AB 412 del terzo elinucleo di Bolzano (lo stesso utilizzato per cercare Igor il russo, tanto per restare sulla cronaca) per fare una mappatura dei casolari abbandonati nelle zone vicine a quelle delle rapine. In alcuni casi, i racconti delle vittime delle rapine erano confusi. C’è stato chi ha detto che le persone potevano essere dell’Est Europa e chi invece diceva che potevano essere maghrebini. L’ultimo colpo messo a segno nella Bassa è stato il 23 novembre, due anziani residenti a San Vito di Legnago si erano visti piombare i rapinatori in casa. Ma ribadiamo, non è detto che si tratti degli uomini arrestati l’altra notte. Saranno queste persone fermate dai carabinieri i responsabili del colpo di San Pietro in Valle, vittima una cinquantenne che in quel momento era a casa da sola? Tre banditi, uno con una pistola in pugno. In casa c’erano soldi che i banditi non hanno trovato. I gioielli erano già stati rubati in un altro colpo. Stessa tecnica per la rapina messa a segno in un agriturismo di Pescantina? Confrontando i telefoni cellulari che i carabinieri hanno sequestrato, ora sarà possibile «mappare» tutti gli spostamenti della banda. E poi ancora rapine a Oppeano e Palù, Ca’ degli Oppi. Persone picchiate selvaggiamente. Senza che opponessero chissà quali resistenze. Come possono reagire persone perbene che si vedono piombare in casa delinquenti con una pistola in mano, a volto coperto? Persino la Coldiretti era intervenuta per chiedere maggiori controlli nelle zone rurali, visto che sparivano anche attrezzature agricole. Adesso, almeno questa banda ha finito di colpire. •

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