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Sfiducia a Croce
La presidenza
Agsm vacilla

Michele Croce, al centro con il sindaco Sboarina
Michele Croce, al centro con il sindaco Sboarina
Michele Croce, al centro con il sindaco Sboarina
Michele Croce, al centro con il sindaco Sboarina

Fulmini sull’Agsm. Il cda ha sfiduciato il presidente Michele Croce, leader di Verona Pulita. E ora vacilla la sua poltrona alla guida dell’azienda di proprietà del Comune. I quattro consiglieri Mirco Caliari, vicepresidente, (Verona Domani), Francesca Vanzo (Lega) e Maurizio Giletto (in quota a Battiti) - della maggioranza di centrodestra del sindaco Sboarina - e Stefania Sartori in quota al Pd, per l’opposizione, ieri, nel cda autoconvocato, hanno detto di non avere più fiducia in Croce. Ciò dopo una relazione del collegio sindacale - Tommaso Zanini, Franco Ghinato e Lucia Zocca - su consulenze e spese.

 

Non sono dimissioni, quelle dei consiglieri. Ma l’atto politico, ovviamente soprattutto dei tre che rappresentano l’Amministrazione e il sindaco, è chiarissimo. La palla ora a Sboarina, che dovrà decidere, consultando anche le forze politiche della sua maggioranza, se sollevare Croce dall’incarico di presidente, facendo quindi decadere l’intero cda. Il «casus belli» è stata la relazione su consulenze e spese effettuate da Croce - nominato presidente dal Comune il 28 agosto 2017 - e anche su spese, tra cui quella per i festeggiamenti dei 120 anni dell’azienda. E.G.

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