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Settima, il presidente tosiano salvato dal «nemico» leghista

Il presidente della settima circoscrizione a un passo dalla revoca. A salvare la poltrona di Nicola Carifi il voto decisivo del consigliere della Lega Nord Francesco Vartolo e di Nereo Spiazzi di Forza Italia.

Colpo di scena quindi durante l’ultima seduta del parlamentino della circoscrizione che comprende San Michele, Madonna di Campagna e Porto San Pancrazio, con il consiglieri, i cui referenti a Palazzo Barbieri siedono all’opposizione, che con il loro voto hanno reso vano il tentativo di 11 consiglieri - cinque del Pd, tre della civica Cittadini per la Settima e tre del Movimento 5 Stelle - di sfiduciare il presidente Carifi. «Sono orgogliosamente all'opposizione di una amministrazione comunale e di un sindaco - spiega Vartolo - verso cui ero critico già prima della rottura con la Lega, soprattutto perché vorrebbe cementificare il territorio di San Michele usandolo come bancomat per sistemare il bilancio del Comune; tuttavia creare il caos in circoscrizione non è il modo corretto per fare opposizione e farebbe arrabbiare ancora di più i cittadini che finora hanno visto troppe liti e troppa inerzia. Il presidente merita fiducia perché ha saputo tutelare il territorio, insieme al consiglio, opponendosi a iniziative dannose del sindaco, come l’inceneritore, il cimitero verticale e il centro commerciale». «Abbiamo dato fiducia a Carifi perché non ci sono alternative - aggiunge Spiazzi – e la sua caduta renderebbe ingovernabile la circoscrizione».

La mozione di sfiducia invece sembra aver ricompattato il Pd del quartiere. «Questa situazione è determinata dall'incapacità di Carifi e dalla sua arroganza verso gli altri gruppi politici - spiega il capogruppo Luca Granzarolo -, credo che le forze di opposizione debbano trovare una figura rispettata, per condurre in modo dignitoso la circoscrizione fino al 2017».

Il presidente Carifi, eletto perché il più anziano, con sei voti di cui quattro della Lista Tosi, uno del Pdl e uno della Lega, non usa mezzi termini per criticare l’intenzione di sfiduciarlo. «Il comportamento dei consiglieri che hanno votato la mozione di sfiducia è irresponsabile e vergognoso – dice –, non tanto per il mio ruolo ma perché verrebbe meno l’operatività della circoscrizione con il blocco di numerosi interventi richiesti da anni». Fra una decina di giorni tornerà a riunirsi il consiglio e per sfiduciare il presidente basteranno dieci voti.L.P.

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