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Servono più soldi
per la sicurezza
nei luoghi d’arte

Giuseppe Manni
Giuseppe Manni
Giuseppe Manni
Giuseppe Manni

Il dispiacere è forte: «Per noi Amici di Castelvecchio i quei quadri sono come creature, coccolate per tanti anni». Ma ciò non toglie che «se si vuole gestire in modo manageriale il patrimonio culturale e avere sistemi di vigilanza adeguati, bisogna destinare più soldi per questo settore». Giuseppe Manni, 75 anni, imprenditore nel campo siderurgico, degli Amici dei Musei di Verona, non le manda a dire.

Una ferita profonda alla città, questo furto. Che cosa prova?

Siamo addolorati. E dispiaciuti per la direttrice Paola Marini, che sta trascorrendo così gli ultimi giorni del suo incarico ai musei civici di Verona.

Con gli Amici di Castelvecchio lei ha più volte lanciato la proposta di affidare a manager la gestione dei musei e della gallerie d’arte e più in generale della cultura, sul versante pubblico. Che cosa pensa dopo quanto è successo a Verona?

Sul fronte nazionale il governo e il ministro dei beni cultuali Franceschini hanno dato una linea chiara, nominando i nuovi direttori dei musei statali, anche provenienti dall’estero, con queste caratteristiche. Non solo storici dell’arte, ma anche manager, appunto. Che devono saper attrarre fondi a sostegno della cultura anche da imprese e mondo bancario. Per la conservazione, ma anche per la sicurezza delle opere.

E a livello locale?

La direttrice Marini e i suoi predecessori, alla guida dei musei veronesi, sono stati totalmente dipendenti dal Comune. Ed è chiaro che per aumentare la sicurezza dei luoghi d’arte bisogna investire maggiori risorse economiche. Poi ci può essere anche il ruolo dei volontari.

Tipo?

Noi come Amici di Castelvecchio abbiamo messo a disposizione volontari per aumentare la sorveglianza delle stanze dei musei. Abbiamo istruito studenti dei licei classico e artistico per fare le guide, come al Lapidario Maffeiano. Comunque, uno sforzo da parte delle istituzioni va compiuto.

In che modo?

Nei contratti che si fanno a questi dirigenti di musei civici devono esserci riconoscimenti adeguati, ma vanno anche garantite risorse economiche adeguate per fare in modo che i siti museali, nei sistemi di vigilanza, raggiungano gli standard internazionali.

Lei per tanti anni è stato nel cda dell’ente lirico e poi Fondazione Arena. Uscirà dal tunnel l’ente?

Dal punto di vista economico la situazione è insanabile e ha origini lontane. Quindi, bisogna intervenire con la legge Bray, varata per casi insanabili.

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