Le multe contro i tanti venditori, figuranti e centurioni abusivi del centro sembrano non sortire effetto. Gran parte delle sanzioni non viene pagata. E tutto continua come niente fosse. Arriva dunque la proposta-provocazione dell’assessore Marco Ambrosini: «Sequestriamo il costume ai centurioni irregolari».
Ma partiamo dall’inizio. È lontano il ricordo delle lenzuolate di merce taroccata in via Mazzini. Ma se quel fenomeno è stato debellato, il Comune deve arrendersi alla constatazione che, invece, il commercio abusivo «di passaggio», cioè condotto girovagando di strada in strada, è fiorente. Venditori di bastoncini per i selfie, ombrelli, fiori, gadget girano in cerca di clienti da piazza Bra alle vie secondarie.
Il vice comandante dei vigili, Luigi Grella, ha illustrato la situazione alla commissione consiliare Controllo, precisando che «rispetto ad altre città, Verona è comunque un’isola felice».
«La polizia municipale conosce bene queste persone», ha spiegato Grella. «Alcuni sono cittadini italiani, provenienti da fuori Comune, che acquistano borse di bassa qualità dai produttori cinesi e poi vi applicano le etichette false di grandi marchi. Il mese scorso abbiamo sequestrato loro una decina di borse e duecento etichette contraffatte».
I bastoni per i selfie sono venduti «in piazza Bra da un gruppo di individui di origine pakistana, già multati più volte»; ma anche da «sei-sette persone che fanno parte del sistema di protezione di Costagrande. Si riforniscono di bastoncini dai cinesi. La vendita abusiva da loro praticata li ha fatti segnalare alla prefettura. Dopo questa prima diffida», specifica Grella, «se recidivi, saranno allontanati dal progetto di accoglienza».
Infine, il «capitolo figuranti», di cui molti sono i centurioni davanti all’Arena. Il Comune li ha regolamentati, imponendo postazioni e orari. Neanche a dirlo, tanti sono i trasgressori. Che non pagano le multe. Ma ora sono a rischio di finire... in mutande. L.CO.