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Sequestrati beni per 3 milioni a «Gheddafi»

'NDRANGHETA. La direzione distrettuale antimafia di Padova ha bloccato case e azioni a Domenico Multari, da anni residente nel Veronese con la famiglia
Questo è il soprannome con cui è conosciuto l'impresario accusato di essere vicino al clan Dragone. Obbligo di dimora per due anni

 La casa di Domenico Multari sequestrata a Zimella
La casa di Domenico Multari sequestrata a Zimella

 La casa di Domenico Multari sequestrata a Zimella
La casa di Domenico Multari sequestrata a Zimella

Da tempo ci «stavano sotto», come si dice in gergo. Adesso sono scattati i provvedimenti. La Direzione investigativa Antimafia di Padova, coordinata dalla Dda di Venezia, ha sequestrato beni immobiliari del valore di 3 milioni di euro riconducibili, anche attraverso interposta persona, a Domenico Multari, 51enne di Cutro, in provincia di Crotone, ma residente da anni nel Veronese, in via Marcabella 10/14, a Zimella, imprenditore edile, spostato con figli.
L'indagato è stato raggiunto da una misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per due anni.
Multari, detto «Gheddafi», ha numerosi precedenti e condanne per sequestro di persona, omicidio colposo, ricettazione e bancarotta fraudolenta ed è sospettato di essere affiliato alla cosca della 'ndrangheta calabrese Dragone, operante nella zona di Cutro con ramificazioni nel Nord Italia, soprattutto nella provincia di Reggio Emilia. I Dragone sono una 'ndrina che opera a Cutro alleati con i Mannolo anch'essi di Cutro e gli Arena di Isola Capo Rizzuto, specializzati in traffico d'armi.
Il vecchio boss Antonio Dragone, una volta uscito dal carcere, era tornato a spadroneggiare nel suo antico feudo: la provincia di Reggio Emilia. Grazie ai soldi estorti ad imprenditori cutresi che da anni vivono e lavorano nel reggiano avrebbe avuto la possibilità di riorganizzare il suo clan e di portare a termine la vendetta sognata per anni dietro le sbarre: fare terra bruciata intorno al suo acerrimo nemico Grande Aracri che tra l'altro gli aveva ucciso un figlio e un uomo fidato.
Nel 2004 il boss cadde in un agguato, ma il piano andò avanti con Antonio Dragone e altri poi condannati nel 2009.
Gli investigatori hanno verificato, in indagini supportate dalla magistratura di Verona, che Multari, da tempo residente con la sua famiglia nel veronese, continuava a svolgere attività criminali.
Oltre a immobili, tra le province di Verona e Catanzaro, la Dia ha sequestrato quote rilevanti di una società edile di Verona.
Oltre all'abitazione di Multari a Zimella è stata sequestrata un'altra casa. Un altro immobile che appartiene al crotonese è stato sigillato in via Roma a Roncanova di Gazzo Veronese. Un'altra casa si trova in provincia di Catanzaro.

Alessandra Vaccari

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