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Segreteria del Pd, sarà sfida all’ultimo voto

Sfida all’ultimo voto, domani sera, nella sala Lucchi vicino alla stadio, per la segreteria provinciale del Pd. Sfuma infatti la possibilità di una convergenza su una candidatura unitaria, come ha chiesto la renziana Valeria Pernice, la candidata che nei circoli, nelle votazioni dei delegati all’assemblea provinciale, ha conquistato il 48%. Contro il 40% di Claudio Marconi, pure renziano ma sostenuto anche da altre componenti del partito, e il 12% di Massimo Lanza, della corrente della sinistra del ministro Andrea Orlando. Marconi, infatti, assessore a Legnago con la sindaca renziana Clara Scapin, sostenuto anche dal deputato Vincenzo D’Arienzo e da Franco Bonfante, già consigliere regionale, passato nell’area Dem del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, non coglie l’appello della Pernice. Che tra i suoi sostenitori ha numerosi circoli territoriali e ha dalla sua i tre deputati Alessia Rotta, Diego Zardini e Gianni Dal Moro, e tra gli altri Annamaria Bigon, Paola Zanolli, Stefano Vallani, Fabio Segattini. La Pernice, nei giorni scorsi, in una conferenza stampa aveva detto che, avendo ottenuto «nettamente la maggioranza relativa sia in termini di voti assoluti, che di delegati, che di congressi di circolo», ha posto l’obiettivo di evitare il ballottaggio e si è fatta promotrice di una gestione condivisa del partito. Evidentemente su di lei. Marconi però non ci sta. «L’appello all’unitarietà del partito è positiva», dice, «ma la scelta su chi può interpretare meglio questo percorso la decideranno i delegati al congresso. È normale che ogni candidato ala segreteria abbia questo afflato, e questo obiettivo dovrà essere il ruolo del futuro segretario da un nanosecondo dopo l’esito del voto, che è importante perché è un segno di democrazia. Ci siamo espressi con il voto nei congressi di circolo, è giusto continuare così». L’assemblea provinciale risultata eletta nei circoli è formata da 108 persone, con 52 delegati della Pernice, 44 di Marconi e 12 di Lanza, che tra gli altri è sostenuto dal consigliere di Villafranca e provinciale Paolo Martari. Valeria Pernice ha avuto la maggioranza nei congressi in cinque su otto circoli cittadini e in 21 su 34 della provincia (alcuni Comuni - 98 in totale quelli veronesi - sono stati accorpati in un solo circolo). È chiaro che se la sinistra orlandiana di Massimo Lanza convergesse, domani, su Marconi, la vittoria di quest’ultimo sarebbe a portata di mano. • E.G.

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