Appello all’unità per la segreteria provinciale del Pd. Lo lancia, con suoi sostenitori di vari circoli della provincia, Valeria Pernice, di Castel d’Azzano, dipendente di una società di assicurazione, la candidata renziana che ha ottenuto il 48% dei consensi nei congressi dei circoli, rispetto al 40% dell’altro renziano, sostenuto anche da altre componenti del partito, Claudio Marconi, assessore a Legnago, e al 12% per cento di Massimo Lanza, di Colognola ai Colli, candidato della sinistra del ministro Andrea Orlando. In vista dell’assemblea provinciale di lunedì sera, in sala Lucchi - dove in base all’esito della votazione nei circoli e a un successivo riequilibrio proporzionale la Pernice ha 52 delegati, Marconi 44 e Lanza 12 - la Pernice con il suo gruppo lancia appunto l’appello. «Abbiamo ottenuto nettamente la maggioranza relativa sia per voti che per delegati», dice la Pernice, «in cinque su otto circoli cittadini e in 21 su 34 in provincia. Pensiamo dunque che i risultati del congresso ci investano, in quanto esponenti della maggioranza relativa, della responsabilità di farci promotori una proposta che apra per il partito una fase nuova di gestione condivisa», aggiunge, con Paola Zanolli, Walter Ambrosi, Stefano Vallani, Fabio Segattini, Mario Bellorti, Annamaria Bigon, Massimiliano Saladino. In pratica: o ci sarà un accordo per una candidatura unitaria, su di lei, oppure si andrà al ballottaggio. «Il nostro partito rimane, a oggi, l’unica forza politica di centro sinistra presente capillarmente sul territorio», conclude la Pernice. «Un’azione, quella che siamo chiamati a portare a termine, che ci consegna la responsabilità di dare un esempio di unità e condivisione per restituire lo slancio necessario a far crescere il PD nelle prossime tornate elettorali». • E.G.