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Allerta maltempo sulla città e la provincia

Scuole chiuse, paratie e ponti bloccati: «Come nel 1966»

Zaia ha firmato il decreto dello stato di crisi. Inizia la conta dei danni in città e provincia
Lungadige San Giorgio (Marchiori)
Lungadige San Giorgio (Marchiori)
ADIGE IN PIENA

È altissima l'allerta meteo e anche a Verona, come il resto della Regione. Il governatore del Veneto Luca Zaia ha firmato il decreto di stato di crisi per tutta la Regione. La decisione - informa la Regione - è stata presa visto il perdurare del maltempo su tutto il Veneto e in considerazione dell’aggravarsi delle condizioni nelle ultime ore in numerosi territori.

 

Le scuole restano chiuse anche oggi, martedì 30.  ll maltempo di questi giorni, per intensità ed estensione, appare certamente come il più rilevante registrato negli ultimi decenni.

 

In città  è stato chiuso a lungo alle auto lungadige Attiraglio (riaperto alle 13 di oggi, martedì) e la protezione civile ha installato paratie  all'altezza ai Filippini, all’altezza dell’ex Dogana, alla Giarina e a Castelvecchio, mentre in provincia sono stati chiusi al traffico per precauzione tre ponti che di fatto tagliano in due la parte ovest della provincia. Grande allarme anche nell'est veronese dove lo spettro dell'alluvione del 2010 torna a farsi sentire.

 

In via precauzionale alle 11 di oggi, martedì, si è deciso di chiudere anche il ponte Rumor di Porto San Pancrazio

 

IL LIVELLO DELL'ADIGE. A Ponte Nuovo i tecnici di Arpav monitorano costantemente il livello di dell'acqua. Alle 17.30 si è registrato 1.19 metri sopra il livello zero sceso rispetto all'1.72 registrato alle 13.30

 

DANNI. Si segnalano danni un po' in tutta la provincia a causa delle forti raffiche di vento: alberi caduti in città, sulla Gardesana e nel villafranchese. Inoltre alcuni pali della luce sono stati divelti causando l'interruzione di corrente elettrica in alcune zone della provincia.

 

LA REGIONE.  Intanto la Regione, nel sottolineare l’importanza di non abbassare il livello di guardia e con l’invito ai cittadini di compiere nelle prossime ore e fino a domani gli spostamenti strettamente necessari, dall’Unità di Crisi attivata dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia e coordinata dall’assessore Gianpaolo Bottacin, si evidenziano come  elementi estremamente significativi la quantità di pioggia caduta mediamente in tutto il territorio regionale, che ha toccato i 500 mm in 48 ore, dato che non si registrava dal 1966 in proporzioni di questo tipo. A tutto ciò si aggiungano i picchi registrati in alcune zone alpine e prealpine in cui si potrebbe superare la ragguardevole misura di 700 mm.

 

Anche il fenomeno dell’acqua alta a Venezia ha raggiunto un livello di 1,6 metri, cosa che non accadeva dal 1979. Relativamente in particolare all’arco alpino e pedemontano sono stati inoltre registrati fenomeni franosi con erosioni ai piedi delle opere di difesa idraulica in moltissime località. È in corso la decisione, di concerto con le altre Regioni interessate, di attivare uno svaso dell’acqua dell’Adige nel lago di Garda attraverso la galleria Mori Torbole, cosa che non avviene da quasi vent’anni, con lo scopo di alleggerire l’ondata di piena nelle località toccate dal basso Adige.

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