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Scuole, è un bollettino di guerra

L’ingresso del liceo Fracastoro, una delle scuole superiori con grandi problemi di manutenzione
L’ingresso del liceo Fracastoro, una delle scuole superiori con grandi problemi di manutenzione
L’ingresso del liceo Fracastoro, una delle scuole superiori con grandi problemi di manutenzione
L’ingresso del liceo Fracastoro, una delle scuole superiori con grandi problemi di manutenzione

Fogli di giornale al posto delle tende. Vetri rotti. Intonaci da rifare. Bagni inservibili perché intasati o senza porte. Studenti rassegnati a convivere con le impalcature e presidi costretti, a volte, a trasformarsi persino in manovali. Non se la passa benissimo la scuola veronese, già “bocciata” dal rapporto regionale sull’edilizia e accessibilità scolastica, che assegna a Verona una poco lusinghiera maglia nera, con solo due scuole superiori su 58, in regola con la documentazione antisismica e di prevenzione incendi. «Le nostre scuole sono assolutamente sicure, questo non è in discussione», rassicura la Provincia, che per questo ha stanziato 10 milioni. «Ma il tasto dolente», confermano i dirigenti scolastici, «è la manutenzione, che in un quadro di carenza cronica di risorse rischia di dover passare in cavalleria». «Un esempio su tutti», racconta Tiziano Albrigi, dirigente del liceo Fracastoro di via Moschini, ospitato nello stabile che fino agli anni Settanta era la maternità della città. «La facciata è occupata da un’impalcatura da oltre un anno: avevamo segnalato calcinacci pericolanti, sono usciti immediatamente per metterli in sicurezza, ma di ridipingere ancora non se ne parla». Anche scarichi di bagni intasati e con le porte rotte dovranno aspettare, con buona pace degli alunni che, da quel piano, per due anni hanno dovuto trasferirsi nelle toilette sugli altri livelli. «Alcuni genitori si sono lamentati, così abbiamo richiamato un bidello in pensione, abile a lavorare come muratore, e abbiamo tamponato. In palestra c’è da sistemare la rete di pallavolo? Ho dato una mano anche io. Il giardino sul retro richiede la potatura delle piante e le famiglie confinanti vengono a bussare? Abbiamo acquistato un tagliaerba e si arrangiano i collaboratori scolastici. Ma non possiamo fare conto sempre sul volontariato». E all’istituto alberghiero Berti del Chievo le ore di ginnastica si fanno in un tendone esterno o nel parco perché la palestra è fuori uso. Vero, la Provincia passa ad ogni scuola circa 13mila euro all’anno da destinare alla manutenzione ordinaria e alle spese di segreteria. Ma non bastano e molti presidi devono intaccare i contributi versati dalle famiglie per la didattica. Che ci va di mezzo anche in altri casi: «Nelle aule mancano le tende e il riflesso rende difficile la lettura della lavagna multimediale. La soluzione? Fogli di giornale a tappezzare i vetri». E poi c’è il freddo: «Negli uffici lavoriamo col cappotto». Per la manutenzione straordinaria, invece, scatta la segnalazione alla Provincia. «E allora occorre armarsi di pazienza», aggiunge Sandro Turri, preside del Copernico-Pasoli, che come i colleghi ogni anno redige il documento di valutazione dei rischi con le necessità di intervento. «Da anni chiediamo di riverniciare gli esterni. Ma siamo una scuola giovane, del 1992, capisco che debbano partire dalle più vecchie». Anche per Mariangela Icarelli, del liceo artistico Nani-Boccioni, tra i desiderata ci sarebbe il restauro dell’esterno. «Ma quando abbiamo chiesto di sistemare i magazzini, intervento per noi fondamentale, la Provincia ci ha ascoltato subito e credo troveremo una soluzione». Il vero problema, conclude il presidente del collegio dei presidi delle superiori, Mario Bonini, sono gli spazi: «Soprattutto in provincia, non so davvero come lo risolveranno». I palazzi Scaligeri, intanto, fanno quello che possono. «Quasi tutti gli istituti sono in possesso della certificazione di prevenzione incendi perché gli interventi edilizi per garantire la sicurezza dei ragazzi hanno la priorità su tutto», conferma David Di Michele, consigliere con delega all’Istruzione. «E certificheremo anche la tenuta antisismica». •

E.Pas.

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