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Scosse tra Baldo e Garda
«Fenomeno ricorrente»

La terra trema anche nell’area del Baldo-Garda. Ma qui, dicono gli esperti, è un fenomeno che non stupisce troppo. La zona è da anni tenuta sotto controllo attraverso una serie di sismografi perché notoriamente zona sismica, e anche gli episodi dei giorni scorsi fanno parte di quella lunga serie che i sismologi stanno studiando da tempo.

Per farlo ancora meglio tra agosto e settembre entrerà a pieno regime il nuovo sismografo installato all’Osservatorio di Novezzina che invierà i dati all’Istituto di geofisica e vulcanologia di Roma (Ingv), come conferma la dottoressa Laura Agostini, geologa, che opera all’Osservatorio del Baldo: «L’apparecchio è già in funzione e in questi giorni ha registrato regolarmente le scosse avvertite dalla popolazione. A pieno regime entrerà tra fine agosto e settembre». L’area del Garda, che gli esperti definiscono una sezione tettonica complicatissima, è notoriamente sismica ed è tenuta costantemente sotto controllo da una serie di sismografi, tra cui anche alcuni privati.

Nella zona tra Baldo e Garda la terra ha tremato anche ai primi di giugno. Secondo le stime dell’Ingv si era trattato di una scossa di magnitudo 3.6 con epicentro quattro chilometri a ovest di San Zeno di Montagna, nella zona del lago di Garda a una profondità di dieci chilometri, più o meno la stessa delle scosse registrate tra l’altra sera e ieri mattina, ennesimi episodi di una serie che ha coinvolto l’area del lago e del Monte Baldo.

Il Garda, in particolare, è un’area piena di fratture ed è ancora in evoluzione: lo dimostra, anche ad occhio nudo, la forma del monte Baldo che è molto verticale a significare che le sue pareti hanno subito una spinta fortissima da est ad ovest. Proprio in mezzo al lago, inoltre, è come se ci fosse una cerniera che è la faglia che si è creata quando ha avuto origine.

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