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UN 25ENNE IN LESSINIA

Scompare in moto
Ritrovato morto
attraverso il Gps

I soccorsi sul luogo dell’incidente
I soccorsi sul luogo dell’incidente
I soccorsi sul luogo dell’incidente
I soccorsi sul luogo dell’incidente

Sabato pomeriggio è uscito di casa, in via Muccioli a San Martino Buon Albergo dove viveva con Chiara, la sua fidanzata. «Vado a fare un giro in moto», ha detto ai genitori verso le 16.30, prima di partire alla volta dei Lessini. Lei era al lavoro, quando è rientrata non ha visto la moto e Damiano Corsi non era a casa. Per questo lo ha chiamato al cellulare, ma lui non ha risposto. Suonava libero.

Da lì è iniziata la tragedia, senza fine, perchè la ragazza ha telefonato alla madre del fidanzato, credendo che lui fosse passato a salutarla. Ma lì non c’era e quindi hanno iniziato a preoccuparsi.

Con il passare delle ore l’ansia si è trasformata in angoscia. E dopo mezzanotte è stato il padre, Stefano, insieme ai carabinieri, a scorgere la Suzuki Gsx 1.000 in fondo al vajo sulla strada che da Velo Veronese, passando da Conca dei Parpari sale verso Malga San Giorgio. Lo avevano localizzato grazie alle celle telefoniche. Ma per Damiano, 25 anni, dipendente di un’azienda di marmi a Cavaion, non c’era nulla da fare. Sul posto anche l’automedica inviata da Verona Emergenza, ma il giovane era già morto. Una tragedia.

Sabato, approfittando del pomeriggio libero, aveva deciso di uscire in moto, la sua Suzuki con la livrea «Blu Gp» che riprende la colorazione e le grafiche del Team ufficiale. Una passione, solo che a sera non era rientrato. Per questo la sua fidanzata, che sabato pomeriggio invece era andata a lavorare, quando è tornata e non lo ha visto ha iniziato a chiamarlo. Con tutta probabilità l’incidente era già accaduto, il cellulare suonava libero ma lui non poteva rispondere.

Una telefonata alla mamma, per capire se potesse essere passato da lei prima di rientrare a casa, ma lui l’aveva avvisata quando era uscito. Poi il silenzio.

Disperata e preoccupata avrebbe quindi segnalato la scomparsa alla polizia. Minuti lunghi come ore, nel frattempo erano stati avvisati il padre Stefano, insegnante di musica che vive a Mezzane, e i carabinieri. E sono iniziate le ricerche basate sulla localizzazione delle celle telefoniche. Ogni telefonino dotato di Gps consente di essere individuato e il segnale dava quello di Damiano nella zona distante circa 700 metri da San Giorgio, sul versante che sale da Velo, non dalla parte di Boscochiesanuova. In un tratto in mezzo al nulla. Alle ricerche hanno quindi preso parte i vigili del Fuoco di Verona, oramai era scesa la notte e senza illuminazione sarebbe stato praticamente impossibile riuscire a trovarlo. I carabinieri e il papà di Damiano hanno ripercorso la provinciale 6 che arriva fino a Malga San Giorgio. Una strada amata da chi va in moto, poco frequentata caratterizzata da lungi rettilinei e alcune curve qualcuna fiancheggiata da scarpate, non particolarmente ripide ma caratterizzate dalla presenza di una fitta boscaglia. Hanno notato sulla strada i segni di una sbandata improvvisa, nessuna traccia di frenata su un tratto rettilineo, costeggiato da un bosco.

I fari e quegli impulsi che a un quarto all’una hanno condotto i soccorritori alla moto, incastrata in mezzo agli alberi di un vajo. Un volo tremendo, Damiano con tutta probabilità è deceduto all’istante a causa dei traumi riportati nella caduta, aveva ancora con sè il telefono. Forse sabato pomeriggio qualche altro motociclista era su quella strada di montagna, ma nessuno ha visto nulla e segnalato nulla. L’ipotesi più accreditata è che possa aver improvvisamente perso il controllo della moto (forse per evitare un animale) finendo poi nel bosco sottostante.

«Stefano è distrutto», racconta Mario, uno dei suoi amici più stretti che vive accanto a lui, in via Pertini a Mezzane. «Una tragedia, gli abbiamo detto di stare con noi oggi, di non rimanere solo. Damiano era un ragazzo a posto e ieri sera il papà era disperato». Poi quel presentimento terribile è diventato tragedia. Ed è stato lui a riconoscere il figlio.F.M.

(ha collaborato Vittorio Zambaldo)

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