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Sboarina: «Vogliamo
una città libera
dal gioco d’azzardo»

Federico Sboarina l’altro giorno in piazza Bra con Luca Zaia
Federico Sboarina l’altro giorno in piazza Bra con Luca Zaia
Federico Sboarina l’altro giorno in piazza Bra con Luca Zaia
Federico Sboarina l’altro giorno in piazza Bra con Luca Zaia

Più investimenti, con il sostegno della Regione, per incentivare lo sport attivo. E una riduzione della tassazione comunale per gli esercizi commerciali che sceglieranno di non avere slot e altre macchinette per il gioco d’azzardo, per contrastare la ludopatia. Da una parte, dunque, interventi per gli impianti cittadini e di quartiere e sforzi per riportare in città le grandi manifestazioni internazionali. E dall’altra, agevolazioni fiscali per gli esercizi “slotfree”. Gioco pulito contro gioco sporco, insomma. È questo il piano d’azione che Federico Sboarina assicura di voler mettere in pratica se al ballottaggio del 25 giugno avrà la meglio sulla sfidante Patrizia Bisinella.

«Lo sport è nel mio dna e siamo favorevoli a incentivare le realtà sportive anche minori che sorgono nei luoghi d’incontro dei giovani perché l’offerta sportiva deve essere per tutti. I giovani vanno educati e tenuti distanti dalle dipendenze anche così», spiega il candidato, che non rinuncia a polemizzare. «Ad eccezione del centro di canoa e del palazzetto a Quinto, opere ideate già prima, non mi pare che negli ultimi cinque anni sia stato fatto granché». Nel mirino la seconda amministrazione Tosi e gli ultimi due assessori allo Sport, Marco Giorlo e Alberto Bozza.

Sboarina correda le affermazioni con un elenco di interventi realizzati, o comunque iniziati e finanziati, durante gli anni del primo mandato del sindaco Tosi che lo hanno visto assessore allo Sport. Una serie di opere che comprendono, ad esempio, la messa a norma del campa da calcio principale del Gavagnin, la realizzazione della piastra polivalente dell’area San Felice, la sistemazione del campo da calcio di via Sogare, lavori alle piscine di via Santini, via Belvedere, via Galliano, i pannelli voltaici e la pista di atletica al Bentegodi. «Interventi che, complessivamente, sono costati oltre 16milioni di euro, finanziati per circa il 50per cento dalla Regione. Un dato importante perché dimostra che, da soli, gli interventi non si possono fare per mancanza di fondi. Chiederemo alla Regione fondi per l’impiantistica sportiva: ne ho già parlato con il presidente Luca Zaia e la disponibilità è ampia», sottolinea Sboarina. A questi, si aggiungono gli eventi sportivi promossi: su tutti, la tappa finale in Arena del Giro d’Italia, il 30 maggio del 2010. «E ancora, i mondiali di Volley maschile, a settembre 2010, trasmessi dalle tivù di tutto il globo e che solo alla tivù brasiliana hanno mostrato le immagini della nostra città a 14 milioni di spettatori: è per eventi come questo e non certo per le sagre in piazza Bra che i visitatori da ogni parte del mondo scelgono Verona», aggiunge.

Sul fronte opposto, quello dello sport “cattivo”, l’intenzione invece è che il Comune diventi parte attiva nel disincentivare il gioco d’azzardo. «Già nei mesi scorsi, con i nostri consiglieri di circoscrizione, abbiamo cercato di portare avanti iniziative a contrasto di questo problema: Verona purtroppo è la Las Vegas del Veneto, con un numero di slot maggiore rispetto alle altre città. Se diventerò sindaco, attuerò una sorta di premialità per chi attua buone pratiche per far diventare Verona una città slotfree», dichiara Sboarina. La lotta alla ludopatia, conclude il candidato del centrodestra, «sarà una priorità, considerato che ogni anno la dipendenza da gioco d’azzardo, che colpisce giovani ma anche anziani, rovina decine di famiglie».

Ilaria Noro

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