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Sboarina apre sull’Ikea dimezzata

Un punto vendita Ikea: si riapre la partita per un possibile sbarco nella zona di Verona Sud
Un punto vendita Ikea: si riapre la partita per un possibile sbarco nella zona di Verona Sud
Un punto vendita Ikea: si riapre la partita per un possibile sbarco nella zona di Verona Sud
Un punto vendita Ikea: si riapre la partita per un possibile sbarco nella zona di Verona Sud

Molto meno della metà di area commerciale rispetto agli 80mila metri quadrati previsti, il che significa intorno ai 25mila, con negozi e ristoranti. Poi, un palasport da circa 15mila posti, anche per la musica. In pratica: no al centro commerciale su 80mila metri quadrati, come previsto dal primo progetto, adiacente al centro vendita di mobili Ikea, che viene comunque confermato. Sono le modifiche al progetto dell’insediamento Ikea alla Marangona, l’area di un milione 400mila metri quadrati, a sud della città tra Quadrante Europa e autostrada, di cui metà del Consorzio Zai - il resto di privati - su cui il colosso svede del mobile a basso costo prevede di insediarsi. Il complesso insisterebbe su 200mila dei 700mila metri del Consorzio Zai (che gestisce tra l’altro l’Interporto Quadrante Europa) ente di proprietà per un terzo a testa di Comune, Provincia e Camera di Commercio. Come scritto più volte l’Amministrazione Sboarina si è dichiarata contraria al centro commerciale da 80mila metri quadrati, considerato da Ikea strategico per la sostenibilità economica complessiva dell’investimento. Palazzo Barbieri però ha evidenziato i paletti alle iniziali dimensioni del progetto posti dalla normativa regionale sul commercio, da quella sul consumo di suolo e da quella urbanistica del Piano d’area quadrante Europa. E teme l’impatto del traffico. «Sono contento che Ikea abbia recepito la linea espressa nelle settimane scorse dall’Amministrazione, presentando una seconda ipotesi che si avvicina molto al nostro concetto di sviluppo di Verona», spiega il sindaco Federico Sboarina. «I rappresentanti di Ikea Italia sono venuti in Comune a sottoporci la nuova proposta che hanno studiato per Verona. È sostanzialmente diversa da quella precedente e si avvicina a un modello di insediamento sostenibile, concetto che è contenuto nelle nostre linee programmatiche», aggiunge il sindaco. «La mia posizione è sempre stata chiara: sì all’Ikea tradizionale come spazio dei mobili, no al maxicentro commerciale che avrebbero voluto realizzarci intorno. Ora il dialogo si è riaperto su posizioni molto simili alle nostre», sottolinea Sboarina. «Come aveva già dichiarato al vostro giornale Ikea propone di realizzare strutture con servizi sportivi, come un edificio polivalente in grado di ospitare eventi sportivi ma anche concerti in inverno, impianto che a Verona manca. Potrebbe anche essere più capiente del Forum di Assago che tiene circa 12mila persone». Sboarina sottolinea che «è stata Ikea a proporre una significativa riduzione degli 80mila metri quadrati di superficie commerciale. La parte commerciale dovrebbe diventare molto meno della metà, con alcuni negozi e eventuali spazi di ristorazione. Resterebbe invece invariata la superficie destinata ai mobili Ikea». E ora che cosa succederà? «Sia gli uffici tecnici sia quelli della multinazionale stanno studiando la percorribilità di questa seconda ipotesi rispetto alla normativa vigente. Entrambi lavoriamo per capirne la compatibilità proposta nel quadro attuale, considerando che presenta elementi di novità sostanziali rispetto alla prima. Dall’analisi dipenderà la decisione sulla fattibilità dell’opera e sulla sua localizzazione. Ci siamo dati tempi brevi per un prossimo incontro in cui confrontare le rispettive analisi». •

Enrico Giardini

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