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San Giorgio
si riprende
il suo lungadige

Il lungadige ripavimentato con il porfido, il verde curato e la torretta ripulita dal degrado FOTO MARCHIORILa passeggiata delle autorità durante la presentazioneLa parte del lungadige verso ponte Pietra, con gli stalli per la sosta
Il lungadige ripavimentato con il porfido, il verde curato e la torretta ripulita dal degrado FOTO MARCHIORILa passeggiata delle autorità durante la presentazioneLa parte del lungadige verso ponte Pietra, con gli stalli per la sosta
Il lungadige ripavimentato con il porfido, il verde curato e la torretta ripulita dal degrado FOTO MARCHIORILa passeggiata delle autorità durante la presentazioneLa parte del lungadige verso ponte Pietra, con gli stalli per la sosta
Il lungadige ripavimentato con il porfido, il verde curato e la torretta ripulita dal degrado FOTO MARCHIORILa passeggiata delle autorità durante la presentazioneLa parte del lungadige verso ponte Pietra, con gli stalli per la sosta

A meno di dieci mesi dall’apertura del cantiere, dopo la posa di circa 450mila cubetti di porfido, il taglio di 21 alberi a fronte però della piantumazione di 27 nuovi lecci, lungadige San Giorgio torna a rivivere.

La passeggiata a ridosso del fiume che porta da Ponte Garibaldi a Ponte Pietra è stata ripulita dalle scritte che la imbrattavano e liberata dalle numerose buche e dalla pavimentazione accidentata. È ora meglio illuminata e dotata di nuovi sottoservizi, tra cui un collettore fognario e una tubazione per l’acquedotto, di punti di elettricità e acqua potabile, di una linea di fibra ottica che collega i due nuovi “lampioni” blu del servizio wifi per collegarsi gratuitamente alla rete freewifi@verona. E la torretta è anch’essa finalmente libera da scritte e sporcizia.

L’aspetto del nuovo lungadige è a firma dell’architetto veronese Stefano Beozzo. E ieri mattina il sindaco Flavio Tosi ha lanciato un appello ai veronesi affinché quest’area di città torni a essere vissuta, quotidianamente e grazie ad eventi. «È questa la giusta prospettiva, il miglior antidoto al degrado. Quello che abbiamo ora, grazie a un abile gioco di squadra, è un lungadige San Giorgio di concezione europea, degno della bellezza della città e dei sempre più numerosi turisti che ogni anno la visitano».

Dal punto di vista della sicurezza, la zona è coperta da videosorveglianza grazie a nuove telecamere installate nei vari punti del lungadige. Inoltre, è stato rivisto e rinnovato l’impianto di illuminazione. Sono stati installati 22 nuovi lampioni. Per la prima volta è stata utilizzata la nuova tecnologia led all’interno di un lampione di stile classico, mantenendo il suggestivo colore caldo. «Siamo orgogliosi di questo intervento. Da un semplice ripristino abbiamo ottenuto un grande progetto», ha detto soddisfatto il presidente dell’Agsm Fabio Venturi, presentando il nuovo volto del lungadige.

L’intervento, per cui è stato speso un milione e mezzo di euro, costo sostenuto non solo dall’Agsm che ha diretto ed eseguito i lavori ma anche dall’Amia e da Acque Veronesi, riguarda i 650metri di lungadige che costeggiano il forte San Giorgio, la chiesa, i giardinetti – con nuove panchine dove è stato ricavato dello spazio per le carrozzine - e il marciapiede fino a Ponte Pietra. Qui, dove i cubetti di porfido convivono con una pista ciclabile in asfalto (che però si interrompe poco dopo i giardini per lasciare posto a stalli auto) e con il tipo di pavimentazione già esistente in alcuni punti dell’area, anche le porzioni di verde hanno ricevuto nuova linfa grazie a 300metri cubi di terra vegetale portata e nuove semine.

«Nel 2003, quando sono stato ordinato parroco di San Giorgio, i parrocchiani facevano il “giro lungo” pur di non attraversare il lungadige, davvero poco sicuro. Ora invece ci possiamo tranquillamente riappropriare di questi spazi», è intervenuto don Piergiorgio Rizzini.

Ilaria Noro

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