<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Salemi si dimette: «Tocca ai giovani»

«Si dice spesso che un sindaco deve essere il sindaco di tutti. Mi auguro che Federico Sboarina riesca a esserlo, ma questo dipenderà dalla forza e dall’autonomia che sarà in grado di avere. Non credo che Verona possa rassegnarsi al modello di società chiusa e rancorosa proposto da Matteo Salvini. Verona è forte se riesce a coltivare il suo ruolo centrale nel dialogo con il Veneto, l’Italia e l’Europa». Sono le riflessioni di Orietta Salemi sul voto di domenica. «Costruire un’alternativa credibile alla destra era e resta possibile. Ma richiede un orizzonte di tempo lungo e l’impegno di nuove energie. Un seme è stato gettato. Un’opposizione concreta, costruttiva e non ideologica, può farlo crescere, irrobustendone nei prossimi mesi e anni le radici in città. La stagione che si apre ha bisogno di protagonisti nuovi. Ho deciso di rassegnare le dimissioni dal Consiglio comunale, dove penso che una nuova leva di amministratori possa porre col proprio lavoro le basi per il futuro del centrosinistra veronese. Non mi chiamo fuori da questo impegno, vi contribuirò con strumenti diversi, senza far mai venire meno l’attenzione ai temi della città di Verona e all’impegno di chi si batte per rinnovarla». La Salemi lascia il Consiglio dove è entrata come candidato sindaco sconfitto. Al suo posto entra Stefano Vallani del Pd. Lei rimane in Consiglio regionale, dove è stata eletta nel 2105 per il Pd.

E uno dei giovani cui si riferisce la Salemi è Tommaso Ferrari, 29 anni, eletto nella lista civica della candidata sindaco. Ferrari commenta l’elezione di Sboarina: «Mi congratulo con lui e gli auguro buon lavoro. Con il nuovo sindaco auspichiamo massima convergenza sui temi centrali per la città. In particolare, confidiamo di poter dialogare e lavorare in materia di cultura con proposte concrete all’altezza di Verona. Nei prossimi cinque anni compito dell’amministrazione sarà far tornare la politica una forza aggregante e inclusiva. Siamo certi che la trasformazione della città non possa passare da divisioni e contrapposizioni personali, ma solo dalla forza delle buone idee e dal coraggio di portarle avanti. Ci si può riuscire anche dall’opposizione, facendo convergere forze diverse sugli obiettivi concreti che rappresentano l'anima del nostro progetto politico, giovane e perciò libero da pregiudizi, vincoli ed eredità. La nostra ambizione? Costruire nel tempo un’alternativa di governo per Verona».

Michele Bertucco, che va in Consiglio da candidato sindaco sconfitto di Verona in Comune e Sinistra in Comune, dice: «L’astensionismo, primo dato di questa tornata elettorale, non deve interrogare solo chi ha vinto, ma anche chi ha perso senza essere riuscito a suscitare l'entusiasmo e le speranze dei cittadini. Con riferimento al centrosinistra, i due poli di confronto sono da una parte Verona, dove sono andate al ballottaggio due destre con una partecipazione del 42%, e dall'altra Padova dove il Pd e una coalizione civica di sinistra hanno portato a votare il 57% degli elettori, uscendone vincitori. La partecipazione non si stimola con l'uso degli specchietti per le allodole, come il messaggio di Renzi a sostegno di Tosi, rimasto inascoltato, ma con la capacità di far tornare la gente a impegnarsi per la buona politica. Dal nuovo sindaco attendiamo il passaggio dagli annunci alle realizzazioni. Da parte nostra ci sarà un’opposizione rigorosa ma capace di dire anche dei "sì" come sempre fatto, e continueremo a lavorare per costruire un'area di centrosinistra che sia interessata a essere realmente alternativa al centrodestra».

Il M5S annuncia «opposizione rigorosa e attenta nell’interesse dei cittadini. Attueremo», dice la consigliera eletta Marta Vanzetto, «un’azione di vigilanza puntuale e ferrea per garantire e salvaguardare l’interesse della comunità veronese, e sosterremo solo le proposte in linea con gli obiettivi del programma che ci contraddistingue. Ci auguriamo che il nuovo sindaco mantenga la promessa di discontinuità. È necessario non solo che si proceda al cambio dei vertici e dei dirigenti in Comune, nelle aziende partecipate e in Fondazione Arena, ma a fare luce su tutte le eventuali attività irregolari o illecite dell’epoca tosiana, chiedendo il risarcimento dei danni e promuovendo azioni per la condanna dei responsabili».

Suggerimenti