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«Sale slot, Golosine come Las Vegas»

Golosine come Las Vegas. Per il Pd il quartiere è fra quelli in cui prospera maggiormente il gioco d’azzardo.

I consiglieri in Comune e circoscrizione Elisa La Paglia e Francesco Casella e Roberta Tirelli del locale circolo del partito, mostrano una mappa che mostra, cerchiate in rosso, quattro sale slot solo lungo via Golosine più una quinta in via Murari Bra. «A queste», sottolineano, «bisogna però aggiungere altri 18, tra bar e tabaccherie, che hanno, a volte, intere sale con videopoker e altre macchine per il gioco d’azzardo legale, nelle vicinanze di scuole, asili, chiese, parrocchie e centri sportivi. E se allarghiamo lo sguardo a Santa Lucia ne troviamo altre undici...». Una medaglia, affermano Casella e Tirelli, «andrebbe data a chi, come il gestore del bar di via Velino di fronte al centro anziani, resiste al facile guadagno delle slot».

Di «caso emblematico» parla Elisa La Paglia: «Quanti annunci e buoni propositi abbiamo ascoltato dall’amministrazione sulla lotta alle ludopatie e al gioco d’azzardo? A pochi mesi dalla fine del mandato il bottino è però magro: l’ordinanza sulla limitazione degli orari di apertura delle sale slot non ha dato tutti i frutti sperati, ma il segno più pesante dell’indolenza dell’amministrazione su questo tema è legato alla vicenda della variante 22 dove, si vieta “l’apertura di nuove sale pubbliche da gioco in locali che si trovano a una distanza inferiore di almeno 500 metri in linea d’aria da istituti scolastici, centri giovanili e impianti sportivi“. Adottata in prima lettura a luglio, in tempi brevissimi grazie alla nostra disponibilità, da ottobre, dopo le osservazioni dei cittadini e la Vas regionale, si attende che torni in Consiglio per l’approvazione definitiva, ma tutta l’attenzione», denuncia, «è stata spostata sulla variante urbanistica 23». Quella adottata in prima lettura (vedi altro articolo) all’alba di ieri.

«Nel frattempo», continunao gli esponenti del Pd, «alle Golosine è stata aperta l’ennesima sala slot sfruttando un’autorizzazione precedenteche aveva fatto passare l’intervento non per una nuova apertura bensì per una ristrutturazione, ma di recente», afferma La consigliera La Paglia, «la legge regionale 10 del dicembre 2016 ha stabilito che per aprire una sala da gioco non basta la dichiarazione di inizio lavori usate nelle ristrutturazioni ma occorre un permesso di costruire, il che riporta il caso sotto l’egida del Comune e di quanto previsto dalla variante 22 che risulta vincolante sebbene sia stata solo adottata e non ancora approvata in via definitiva».E.S.

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