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TOsi sulla Cassazione

«Rubare per fame
non è reato?
E' sempre reato»

Esterni del Tribunale
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«Rubare è sempre un reato: si può anche emettere una sentenza di condanna di natura penale lieve considerata la tenuità del fatto, comprendendo la motivazione di un gesto dettato dalla fame, ma facendo comunque capire a tutta la comunità - e quindi anche ai cittadini non italiani - che rubare significa infrangere la legge». Questo il commento del sindaco Flavio Tosi, sulla sentenza della Corte di Cassazione che ha annullato la condanna precedentemente inflitta ad un cittadino ucraino. «In ogni caso infatti l’autore del piccolo furto - aggiunge - non sarebbe comunque finito in carcere dato che la condanna era stata lieve: però passare da una condanna di fatto solo simbolica ad affermare che è lecito rubare per fame può creare il rischio che da ora in poi, qualcuno vada al supermercato e si porti via delle derrate alimentari, motivando il gesto per lo stato di indigenza in cui si trova». Per Tosi, «si rischia di creare una situazione pericolosissima, di diffondere il messaggio sociale che possa essere lecito rubare purchè vi siano dei motivi di indigenza, senza contare il pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza che potrebbe derivare dall’esplosione incontrollata di episodi di questo genere. Inoltre, se, per esempio, il bisogno sociale divenisse nella giurisprudenza italiana un valido motivo per non essere punibili, anche chi non ha una casa sarebbe giustificato nell’occupare le case altrui». «Credo che sarebbe bene che il Parlamento chiarisse una volte per tutte quali siano i limiti alle interpretazioni della legge da parte della Magistratura - conclude - anche perchè, dato che in Italia le sentenze della Cassazione fanno giurisprudenza, ne consegue che l’esercizio del potere legislativo, di fatto, non è più solo del Parlamento».

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