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Rimane chiuso nell’auto
Muore bimbo di 4 anni

L’auto parcheggiata davanti all’abitazione. La mamma, con una vicina, ha rotto il finestrino nel tentativo di salvare la vita al figlio FOTOSERVIZIO DIENNELa corte che ospita l’abitazione della famiglia
L’auto parcheggiata davanti all’abitazione. La mamma, con una vicina, ha rotto il finestrino nel tentativo di salvare la vita al figlio FOTOSERVIZIO DIENNELa corte che ospita l’abitazione della famiglia
L’auto parcheggiata davanti all’abitazione. La mamma, con una vicina, ha rotto il finestrino nel tentativo di salvare la vita al figlio FOTOSERVIZIO DIENNELa corte che ospita l’abitazione della famiglia
L’auto parcheggiata davanti all’abitazione. La mamma, con una vicina, ha rotto il finestrino nel tentativo di salvare la vita al figlio FOTOSERVIZIO DIENNELa corte che ospita l’abitazione della famiglia

La Opel Zafira con il finestrino infranto da una martellata: questo l’epilogo di quello che probabilmente era il gioco innocente di un bimbo di quattro anni. Questa l’immagine del disperato tentativo di una madre di estrarre il figlio che si era seduto nella parte posteriore della macchina e si era chiuso dentro. Sotto il sole. E lì sarebbe rimasto per circa un’ora.

Richard martedì respirava a fatica quando poco dopo le 17 Maria Teresa, con l’aiuto di una vicina di casa, lo ha disteso nel cortile, all’ombra, pochi minuti prima che arrivasse l’ambulanza. Ma ieri mattina, dopo che nella notte il suo cuore è andato due volte in arresto, il piccolo è morto. Una tragedia nel giorno di Ferragosto avvenuta nel giardino di casa, in via Porto 76 a San Giovanni Lupatoto, quella strada lunga chilometri che dal centro del paese arriva a costeggiare l’Adige, dove le abitazioni si affiancano l’una all’altra e dove si conoscono tutti.

E dove Francis Kofi Appoh, originario del Ghana, attivo nella Chiesa Pentecostale e candidato nella lista «Ama Verona» a sostegno di Patrizia Bisinella, vive da anni con la moglie Maria Teresa e i tre bimbi nati dal loro matrimonio: Richard e il gemello, di quasi cinque anni, e un fratellino più piccolo.

Una giornata particolarmente calda, nel pomeriggio la signora Maria Teresa era in casa con i piccoli, si stava occupando dell’ultimo nato e del fratello, era intenta a lavarli e vestirli, Richard non era nella stanza con lei, era in casa ma lei era impegnata con gli altri due e non si è resa conto che si era allontanato. Un bimbo esuberante, vivace che pare si divertisse a nascondersi, a giocare. Come la maggior parte dei bambini di quell’età, inconsapevoli che ci sono giochi che possono diventare pericolosi.

Non è uscito dalla porta, probabilmente la mamma avrebbe sentito, e quindi dopo aver aperto la finestra è uscito nel cortiletto di casa, un fazzoletto in cemento sul quale si affacciano i due garage della casa di due piani in cui abitano gli Appoh.

Aveva trovato le chiavi della macchina, regolarmente chiusa, ha aperto la Opel Zafira, è salito e si è messo nel baule. Quasi volesse giocare a nascondino, o fare uno scherzo alla mamma. La chiusura centralizzata lo ha bloccato all’interno dell’auto che era al sole e al cui interno la temperatura era elevata. Un forno.

Non sentendolo la signora Maria Teresa ha iniziato a chiamarlo, Richard non rispondeva e lei lo ha cercato per tutta la casa. Poi la finestra aperta e la sparizione delle chivi della Opel l’hanno fatta piombare in un incubo. È uscita e insieme a una vicina di casa ha cominciato a colpire il vetro, a urlare, a chiamare i bambino.

Hanno avvisato i vigili del fuoco e il 118, poi è entrata in casa e ha preso un martello con il quale è riuscita a rompere il finestrino (e per i pompieri l’allarme è rientrato) e a sbloccare la serratura della macchina.

Richard era nella parte posteriore, respirava a malapena, il caldo lo ha indebolito e con tutta probabilità gli ha impedito di azionare il telecomando. In via Porto sono arrivate l’automedica e l’ambulanza inviate dal 118 e poi è stato trasportato in borgo Trento. Nel frattempo era rientrato anche Francis Appoh e sono sopraggiunti i carabinieri di San Giovanni che hanno raccolto la testimonianza della signora Maria Teresa e della vicina di casa. Ieri gli atti sono stati trasmessi al pm Federica Ormanni che ha disposto l’iscrizione della mamma di Richard nel registro degli indagati per l’ipotesi prevista dall’articolo 591 del codice, abbandono di minori. Un atto dovuto che si aggiunge alla tragedia. Venerdì invece il pm affiderà l’incarico alla dottoressa Laposata, dell’istituto di Medicina legale, che effettuerà l’autopsia.

LA VICINANZA. «Niente #foto, niente #faccine, solo poche righe Francis Kofi Appoh per dirti che noi tutti di #Amaverona, partecipiamo al lutto tuo, di tua moglie della tua famiglia, della tua grande comunità», inizia così il messaggio di Patrizia Bisinella: Francis Appoh era uno dei candidati della lista «Ama Verona» alle ultime amministrative. Ha fatto l’università ad Accra, in Italia da 15 anni, nel corso della campagna elettorale era stato oggetto di un attacco dai toni inaccettabili da parte di Matteo Castagna. La solidarietà fu totale. E ieri la vicinanza della sua lista in un breve post su Facebook: «Il tuo angelo ci ha lasciati durante un gioco beffardo, che ogni bambino ora adulto ha fatto, che ognuno dei nostri figli almeno una volta ha fatto. Abbiamo cantato con te, gioito con te, durante i mesi scorsi. Ora è il momento di starti vicino in silenzio. Ti vogliamo bene».

Fabiana Marcolini

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