<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Residenti furiosi: «Dovete curare i progni»

Garage e case allagate in via Sparvieri ad Arbizzano DIENNEFOTOIl retro del comune di Negrar, unità mobile dei vigili del fuoco
Garage e case allagate in via Sparvieri ad Arbizzano DIENNEFOTOIl retro del comune di Negrar, unità mobile dei vigili del fuoco
Garage e case allagate in via Sparvieri ad Arbizzano DIENNEFOTOIl retro del comune di Negrar, unità mobile dei vigili del fuoco
Garage e case allagate in via Sparvieri ad Arbizzano DIENNEFOTOIl retro del comune di Negrar, unità mobile dei vigili del fuoco

Abbandonata la Provinciale, arrivati alla rotonda di Santa Maria, svoltando a destra per andare verso Negrar, ieri mattina, prima delle dieci, la strada era ancora un torrente limaccioso che trascinava con sè detriti. Fuoristrada della protezione civile, pattuglie della polizia Locale, e poi vigili del fuoco, i mezzi che si incrociavano per strada. Poi man mano che si saliva, il novello torrente si sfilava. Dietro al municipio, i vigili del fuoco avevano portato la loro unità mobile, una centrale operativa portatile, da dove coordinare, ordinare, effettuare interventi. «Credo davvero che il mio sia il comune più colpito da quest’ondata di maltempo. C’era una nota meteo che però dava un’allerta di colore giallo, quasi non avrebbe dovuto piovere», spiegava il sindaco di Negrar Roberto Grison, sveglio dall’alba, dopo una notte passata quasi insonne. «Non credo si tratti di un problema di manutenzione dei progni, quello che è accaduto non era prevedibile, abbiamo almeno un centinaio di uomini, anche colleghi di Protezione civile e vigili del fuoco arrivati da Padova e Vicenza per aiutare. Abbiamo istituito un numero di emergenza: 338/6718179, per non sovraccaricare le linee dei comandi». Ieri mattina l’emergenza era ancora piena tra via Sparvieri e via Schioppe. La bizzarria vuole che la prima sia sotto il Comune di Negrar, la seconda sotto quella di Verona. Nel primo caso, allagamenti davvero consistenti. Nell’altra parte della via, l’abitazione della famiglia Righetti non sarebbe stata allagata dalla pioggia e dal progno, ma dall’acqua pompata dalle idrovore che dovevano liberare le case e gli scantinati sul lato opposto. La via, o meglio le vie, si trovano sulla destra, passato il supermercato Rossetto. Sono le stesse vie che portano allo Sporting club Arbizzano (che ha avuto la sala macchine allagata). Sulla sinistra della via ci sono due case, quella dei Fasoli e quella dei Mohr. Entrambe sono state allagate. E ieri mattina, al lavoro c’erano gli operai di una ditta privata, chiamati per svuotare garage e case dall’acqua. «Il problema vero è che hanno interrato due canali e il progno non sfoga più», spiega Martino Fasoli. La sua, tra l’altro è un’abitazione tutta in legno. «Dobbiamo vedere come reagirà la struttura», continua l’uomo, «i pavimenti sono tutti sollevati. Giardino allagato, acqua talmente alta da sommergere gli sdrai. Quando abbiamo realizzato le case non ci hanno permesso di alzare il livello del terreno, così, adesso, in tre anni è la seconda volta che andiamo sott’acqua». Non migliori le cose a casa Mohr. Tanto per dare l’idea, lo scivolo che porta al garage non si vedeva più. Completamente sommerso dall’acqua: circa quattro metri di altezza. E così le idrovore posizionate, hanno cominciato ad aspirare acqua e fango e a sversarli nel campo di fronte, in territorio veronese. Ma accanto ad esso, c’è la casa della famiglia Righetti. «Noi non abbiamo avuto problemi con la pioggia, ma dalla nostra cantina entrava acqua da sotto, perchè i terreni, inondati dall’acqua pompata via dalle idrovore, poi drenavano sotto le nostre fondamenta». In ogni caso danni su danni. «Quando ce ne siamo accorti siamo corsi a dirlo, e hanno spostato le pompe, ma ormai il danno è fatto», ha aggiunto Righetti, «qui anzichè sistemare il progno lasciandogli spazio, si è preferito interrare i canali, raddrizzare una spalletta del ponte che permetteva all’acqua di rimbalzare e restare contenuta. Così invece l’acqua, prende velocotà, e poi sbalza fuori, innondando la strada e le case». Il vicedirettore del Consorzio di bonifica veronese, Andrea De Antoni, rimanda al mittente ogni accusa. «Giusto la settimana scorsa abbiamo sistemato il progno di quella strada, e lo dimostra l’erba sfalciata. E non abbiamo interrato alcun canale, chi sostiene questo mente. Inoltre», aggiunge De Antoni, «anche oggi siamo stati a lavorare con i nostri mezzi assieme ai vigili del fuoco e alla Protezione civile. Il fatto è che è esondato il progno di Negrar, si è infilato in via case Zamboni e quindi a cascata sono tracimati gli altri progni: il Ghetto, quello di Abizzano e quello di Parona. Spetta alla Regione finanziare i lavori, invece non arrivano che briciole», aggiunge De Antoni, «se tra dieci giorni si dovessero ripetere le stesse condizioni climatiche, drammaticamente ci ritroveremmo nella stessa situazione. Al Consorzio spetta la manutenzione ordinaria, e noi facciamo persino più di quanto ci spetta, conclude il dirigente che anche oggi sarà in zona Arbizzano. •

Alessandra Vaccari

Suggerimenti