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TAPPE A CASA SERENA E ALLA GLAXO

Renzi, la promessa:
«E' ora che i quadri
tornino a casa»

L'arrivo di Renzi a Casa Serena (foto Marchiori)
L'arrivo di Renzi a Casa Serena (foto Marchiori)
Renzi alla Glaxo

Un convinto sostegno alle riforme costituzionali con un sì deciso per il referendum. Così Matteo Renzi ha esordito davanti agli ospiti di Casa Serena, prima tappa della sua visita veronese di oggi, dove è stato accolto da un piccolo coro di fischi.

Economia, sociale, riforme. Questi i cardini della visita del presidente del Consiglio Matteo Renzi oggi a Verona, che ora è alla Glaxo per il road show del piano industriale «Italia 4.0»: una grande opportunità per le imprese veronesi.

«Credo che sia arrivato il momento in cui i quadri tornino a casa». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, rispondendo a una domanda, durante la sua visita a Verona, riguardo al «caso» delle 17 opere d’arte trafugate lo scorso novembre al Museo di Castelvecchio e ritrovate a maggio in Ucraina, ma non ancora restituite.
Renzi ha detto: «Ho preso atto del problema, a questo punto lo gestirò personalmente». «Telefonerò - ha aggiunto - e alla prima occasione incontrerò il presidente Poroshenko». Il premier ha evidenziato che «è un assoluto dovere che i quadri tornino a Verona e sono certo che i nostri amici ucraini non faranno mancare la loro collaborazione. E noi ci incaricheremo di ricordarglielo» ha concluso Renzi.

Renzi è accompagnato dal ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, assieme al quale illustra, all’auditorium della GlaxoSmithKline in via Fleming in Borgo Roma, il piano «Italia 4.0», in un evento organizzato dal ministero col supporto organizzativo di Confindustria. Quella di Verona è l’unica tappa veneta del road show sulla politica industriale del Governo. Con Renzi e Calenda c'è anche il vicepresidente nazionale di Confindustria per le Politiche industriali, Giulio Pedrollo.

«Sul piano industria 4.0 c’è da lavorare al tavolo di lavoro della legge di stabilità. Oggi approviamo il Def. Entro il 20 di ottobre le misure dovranno essere formalmente ratificate», ha detto Renzi. «Lavoriamo in questa direzione». 

E ancora: «Ci sono molti problemi e molte difficoltà, ma in Italia ci sono anche delle eccellenze straordinarie, possiamo competere, ed essere credibili». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a Verona per la presentazione del Piano Industria 4.0. «Dobbiamo rimuovere gli ostacoli che hanno bloccato la crescita», ha aggiunto Renzi.

Il piano industriale «Italia 4.0» prevede una serie di investimenti pubblici in quattro anni per complessivi 23 miliardi, concepiti per lo più come agevolazioni fiscali al fine di attivare 23 miliardi di investimenti privati aggiuntivi. Sono così suddivisi: 13 miliardi di incentivi fiscali più 10 miliardi di investimenti diretti, secondo un modello che prevede sinergie fra pubblico e privato e rilancia anche la ricerca con un forte supporto economico.

"Qualcosa in Italia ha iniziato a girare", afferma Renzi dacanti agli industriali, "ma non è ancora suffciente a mettere l'Italia al primo posto. E noi è quello che vogliamo, il posto della Germania. perché pensiamo che l'Italia abbia le caratteristiche per permetterselo".

«Abbiamo detto e lo confermiamo che tutti i denari per le scuole saranno fuori dal patto di stabilità, io sono per tutti i patti di stabilità del mondo, ma c’è una
stabilità che mi sta più a cuore, quella dei nostri figli».

L’incontro ha visto la partecipazione di imprese, università e istituzioni venete, nelle quali c’è grande attesa per un piano che sia in grado di mettere in moto un sistema di sinergie e produrre sviluppo. 

Per il Governo e per Renzi stesso il passaggio del referendum è di fondamentale importanza, a poco più di un anno dal termine della legislatura (primavera 2018). È inevitabile che un sì o il no alle riforme costituzionali rappresenteranno rispettivamente un rafforzamento della fiducia per il Governo, oppure una perdita di consenso con potenziali ripercussioni politiche se non immediate a breve-medio termine.

A schierarsi per il sì al referendum è stato fin da subito il sindaco Flavio Tosi, smarcandosi nettamente dalla posizione del centrodestra. Del resto il primo cittadino di recente ha coltivato buoni rapporti con il Governo Renzi in prospettiva amministrativa, da ultimo per salvare i finanziamenti e proseguire nell’iter tormentato del progetto filobus.

 

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