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IL PREMIER AL VINITALY TRA STRETTE DI MANO E CONTESTAZIONI

Renzi: «Il vino
italiano? Meglio
di quello francese»

Renzi con Danese (sin.) e Mantovani
Renzi con Danese (sin.) e Mantovani
Renzi con Danese (sin.) e Mantovani
Renzi con Danese (sin.) e Mantovani

Molte strette di mano, alcune bordate di fischi e alcune grida "Verdinì ’Verdini" hanno accompagnato il presidente del Consiglio Matteo Renzi in alcune aree di Vinitaly che il premier sta visitando a Verona. Si è trattato di una contestazione messa in atto da alcune decine di giovani visitatori che non ha coinvolto operatori di settore ed espositori. Prima degli appuntamenti del pomeriggio Renzi è ospite a pranzo di un produttore veneto.

«Questo anniversario è bello tondo e come tutti gli anniversari tondi ci spinge a valorizzare le cose straordinarie che sono state fatte. Lo ha osservato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, una volta giunto nei padiglioni di Verona Fiere, accolto dal presidente Maurizio Danese e dal direttore generale Giovanni Mantovani. »Diciamola tutta - ha proseguito Renzi - la pagina più bella del Vinitaly va ancora scritta come sanno gli imprenditori e le imprenditrici del vino, il momento del ricordo è molto suggestivo, ci sono un sacco di bei momenti da celebrare ma poi bisogna guardare avanti«.
Renzi ha ricordato quindi che »lo Stato ci crede, il ministro Martina è in prima fila in questa direzione. Credo che le prossime sfide che abbiamo di fronte - ha aggiunto Renzi - vedranno questo paese tornare a fare squadra anche sulle questioni dell’agroalimentare. Il nostro obiettivo per il 2020 è raggiungere i 50 miliardi di expo nell’agroalimentare. Eravamo a circa 30 mld di export di prodotti agroalimentari ora siamo a 36,9 mld.
«Ero già venuto qua nel 2014 - ha ricordato il presidente del Consiglio - eravamo a 4,9 miliardi di export sul vino, avevamo detto che saremmo cresciuti e infatti siamo a circa 5,4 miliardi, il 10 per cento in più in due anni. L’obiettivo per il vino è di arrivare a 7,5 miliardi di export nel 2020». Secondo il premier «Vinitaly ha tutte le condizioni per essere una realtà straordinaria anche nel futuro. Noi ci stiamo lavorando. Per quanto riguarda l’agroalimentare anche gli accordi internazionali con America e Cina vanno nella direzione di un nostro sviluppo. Quindi - ha concluso Renzi - senza tregua avanti tutta. Questo è un settore che produce e garantisce posti di lavoro».

Quindi il premier è stato protagonista di un incontro con Jack Ma, fondatore di Alibaba, il colosso di e-commerce, moderato da Mario Calabresi. «L'Italia negli ultimi venti anni ha perso troppe opportunità», ha detto, «oggi se non scommettiamo sull'innovazione non abbiamo futuro». «Il nostro vino è migliore di quello francese Jack - ha aggiunto Renzi -, quando l'ho detto a Hollande lui mi ha risposto: »ma il mio è più caro« e questo perchè la Francia ha saputo fare sistema, a noi è mancata una strategia comune come Paese ma ora ci siamo. Al lavoro perchè il futuro è meglio del passato».

«Qui ci sono imprenditori molto bravi - ha aggiunto Renzi, sempre rivolto all’ospite cinese - Quando assaggi il loro vino ti inebri. Però è mancata una strategia comune come Paese». «Noi adesso ci siamo - ha proseguito il premier -, e il fatto che ci creda gente come Jack Ma, che ha creato Alibaba, la realtà più importante nel settore dell’e-commerce, è una grande opportunità per voi. Al lavoro perchè il futuro è meglio del passato, però bisogna crederci».

«Occorre che l'Italia esca dal piagnisteo costante. Il mondo vuol bene all'Italia, il popolo che parla peggio degli italiani siamo noi», ha aggiunto il premier. «Smettiamo si piangerci addosso - ha aggiunto - guardate che il futuro sta dalla nostra parte, ma ci vuole anche voglia di metterci in gioco», ad esempio raccogliendo la sfida dell'e-commerce.

Quindi, una riflessione sulla grande distribuzione: «C’è una cosa che noi abbiamo perduto: l’Italia ha delle bellissime catene, organizzate dal punto di vista alimentare, ma sono tutte italiane. Cioè sono chiuse in Italia, mentre i francesi, da Carrefour ad Auchan e tutte le altre, sono andati nel mondo», ha spiegato il premier. «Le medie e piccole aziende - ha aggiunto Renzi - devono essere capaci allora di digitalizzarsi il più velocemente possibile, perchè l’unico modo che hanno per stare sulla competizione globale è il digitale».

In chiusura, il riferimento alle polemiche innescate dall'attacco di Salvini al capo dello stato Mattarella, dopo che ieri al Vinitaly aveva parlato della necessità del superamento delle frontiere: «Le polemiche di ieri e le accuse nei nei confronti del Presidente della Repubblica sono a mio avviso qualcosa di meschino. La frase che ha detto ieri il presidente Mattarella è sacrosanta. Il presidente della Repubblica - ha aggiunto - rappresenta tutti gli italiani e cogliere ogni considerazione per fare polemica ci differenzia dagli altri».

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